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Cronaca Garbatella / Via Cristoforo Colombo, 90

Blitz No Tav, "occupata" la sede di Repubblica: attivisti ricevuti dal direttore

Una ventina le persone entrate negli uffici del giornale romano per "denunciare l'assenza di notizie riguardanti i fatti di San Didero dove sono rimasti feriti diversi attivisti"

Blitz No Tav alla sede romana de "la Repubblica" dove una ventina di attivisti hanno "occupato" la sede romana del giornale. L'azione dimostrativa intorno alle 9:00 di venerdì mattina quando un gruppo che si definisce della "Campagna romana benefit a sostegno delle spese legali dei processi NoTav" ha fatto irruzione nella sede del giornale di via Cristoforo Colombo, con l'obiettivo di consegnare un pacco alla redazione. 

Dietro lo striscione con la scritta "Siamo la terra che si ribella. Forza Giovanna", con il logo dei NoTav. A spiegare le ragioni dell'occupazione Riccardo, della rete romana NoTav. "Abbiamo occupato la sede di Repubblica per denunciare l'assenza di notizie riguardanti i fatti di San Didero dove sono rimasti feriti diversi attivisti nel tentativo di difendere la valle dalla devastazione per la costruzione dell'autoporto.. É in corso un incontro con la redazione del giornale per chiedere di pubblicare alcuni quesiti da porre al Governo".

Richiesto l'intervento delle forze dell'ordine sul posto è intervenuta la polizia "che ci ha identificato tutti e bloccati un'ora nell'atrio del palazzo". Tre attivisti sono poi stati ricevuti dal direttore Maurizio Molinari per esporre le ragioni del loro blitz. A spiegarle in un lungo comunicato gli stessi "occupanti": "Oggi siamo qui nel tentativo di rendere pubblica la notizia che in Val di Susa, ancora una volta, violenze e minacce sono state attutate nei confronti della popolazione locale. Anche se i fatti avvenuti nei giorni scorsi, precisamente nell’area di interesse del comune di San Didero, sono stati denunciati con decisione dagli amministratori coinvolti, questo sembra, inspiegabilmente, non aver smosso l’interesse delle reti televisive e della stampa. Consegnando simbolicamente una piccolissima quantità dei bossoli sparati contro la popolazione, speriamo di sollecitare la volontà de “La Repubblica” ad approfondire i fatti avvenuti e le ragioni di questa iniziativa".

"Siamo soddisfatti dell'incontro avvenuto con il direttore Molinari - spiega ancora a RomaToday Riccardo -. Ha ammesso di come l'edizione nazionale non abbia dedicato la giusta coperta mediatica e si è impegnato con noi affinchè la questione valsusina abbia il giusto risalto non soltanto sulle edizioni locali del giornale. Gli abbiamo consegnato i bossoli dei lacrimogeni che ci hanno sparato contro, a dimostrazione della repressione e della violenza usata contro gli attivisti NoTav impeganti in Val Susa". 

Dieci domande al Governo Draghi

Una occupazione per poter porre dieci domande al Governo Draghi: "Certi della buona fede editoriale proponiamo la pubblicazione di queste “10 DOMANDE AL GOVERNO DRAGHI” con l’obiettivo di rendere pubblico quanto sta avvenendo in Val di Susa, convinti che le ragioni di chi si oppone a “un’opera inutile e dannosa”* non possano essere taciute da chi promuove informazione, né assaltate a colpi di lacrimogeni - scrivono ancora gli attivisti -. Il nostro caloroso pensiero va a Giovanna, che per colpa dell’utilizzo illegale dei lacrimogeni ha subito una grave emorragia cerebrale e plurime fratture al volto. Raccogliamo infine la preoccupazione del comune di San Didero per la presenza in paese, nei prati e nei campi coltivati di un numero elevatissimo di lacrimogeni (alcuni inesplosi) che rappresentano un pericolo per le persone, i bambini e gli animali al pascolo".

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