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Cronaca

Roma, i No Green Pass non mollano: annunciate proteste e sit in da venerdì

Nel giorno in cui si dovrà esibire il certificato nei luoghi di lavoro, ci saranno proteste. In mille, organizzati dall'avvocato negazionista Edoardo Polacco, saranno in piazza Santi Apostoli

La protesta dei No Green Pass non si ferma. Dopo gli scontri di sabato scorso, in molti incroceranno simbolicamente le braccia per manifestare il loro dissenso proprio il prossimo venerdì 15 ottobre, ossia nel giorno dell'obbligo del lasciapassare verde per i lavoratori.

A due passi dalla Prefettura, stando agli annunci sui social, si presenteranno in mille. A convocare il sit in a piazza Santi Apostoli, l'avvocato Edoardo Polacco, presidente delle Sentinelle della Costituzione. Con lui anche il gruppo Salviamo i Bambini dalla Dittatura Sanitaria e il Fisi, il sindacato dei medici che non è d'accordo con il Green Pass.

L'avvocato Polacco, che parlerà sul palco insieme - tra gli altri - a Sara Cunial, la deputata negazionista convinta ex del Movimento 5 Stelle, ha annunciato sui social anche "un servizio d'ordine anti-infiltrati violenti composto da 200 colleghi avvocati".

Secondo le stime degli organizzatori, ci saranno almeno mille persone. L'iniziativa è stata preavvisata in Questura e se ne parlerà domani nel Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Non sono escluse quindi limitazioni alla piazza, che sarà comunque monitorata.

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Il malcontento corre su Telegram

Proprio venerdì, sui canali Telegram che dicono "basta alla dittatura" altri gruppi contro il Green Pass si danno appuntamento in piazza - senza specificare quale - per il 15 ottobre: "Non andiamo più a lavoro blocchiamo le strade fino a quando non tolgono il Green Pass". C'è chi "consiglia" di usare trattori, chi camion di liquami: la missione è unica, "bloccare il Paese".

L'obiettivo dei No Green Pass è quello di iniziare uno "sciopero ad oltranza" per venerdì e scendere in piazza sabato. Sulle chat, nella Capitale, si leggono piazza Cesario Console ad Ostia e piazza del Popolo come possibili luoghi di ritrovo della protesta, dalle 16, indetta in diverse parti d'Italia.

Difficile, però, che la Questura - che ancora non ha ricevuto richieste in merito - possa lasciare a disposizione la piazza dato che, venerdì pomeriggio, lì ci sarà Roberto Gualtieri per il comizio finale del centrosinistra in vista del ballottaggio. Non ci sarebbero quindi i tempi tecnici per risistemare e bonificare la zona.

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Cgil e Lazio-Inter per sabato

Ad ogni modo, quello che verrà, sarà un altro fine settimana ad alta tensione. Almeno sulla carta. C'è molta attesa anche per il raduno di sabato pomeriggio alle 14 in piazza San Giovanni di Cgil, Cisl e Uil al quale parteciperanno migliaia di persone, dopo l'assalto alla sede del sindacato a Corso Italia. Qui, anche, verrà monitorata con attenzione la situazione dove non viene esclusa la possibilità di infiltrazioni dal mondo degli anarchici e antagonisti.

Non solo. Sabato ci sarà da predisporre anche il servizio d'ordine per Lazio-Inter, con le due tifoserie di estrema destra gemellate, e il monitoraggio dei seggi in vista del ballottaggio. Lavoro extra per il tavolo che si occupa della sicurezza in città.

Di certo il diktat del Viminale, è chiaro: si dovrà far tesoro di quello che non ha funzionato sabato. Il focus sarà incentrato soprattutto sulla prevenzione: grande attenzione nella concessione delle piazze; filtraggio nelle piazze; lente di ingrandimento su stazioni e caselli autostradali; stop immediato dei cortei non autorizzati; attività info-investigativa per conoscere il numero e la qualità dei manifestanti; analisi delle chat antagoniste; linea dura con i violenti. Ministero dell'Interno, Prefettura e Questura non vogliono una nuova guerriglia in città.

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