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Cronaca Centocelle

Niente arresti domiciliari per Daniel Serban

Il gip ha convalidato l'arresto ed emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il romeno ubriaco che ha ucciso Marco Picano. Per lui le accuse di omicidio colposo, omissione di soccorso, guida senza patente ed in stato di ebbrezza, furto

Niente arresti domiciliari per Daniel Dan Serban, il romeno di 35 anni che nella notte tra venerdì e sabato scorsi a Roma, guidando ubriaco e contromano al volante di una Peugeot rubata in via Prenestina, ha urtato frontalmente un'altra autovettura, una Daewoo. Nell'impatto è rimasto  ucciso sul colpo il conducente, Marco Picano, di 36 anni, e ferita gravemente la fidanzata di quest'ultimo, che viaggiava al suo fianco.

Lo ha deciso il gip che ha convalidato oggi l'arresto del romeno ed emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio colposo, omissione di soccorso, guida senza patente ed in stato di ebbrezza, furto.

A sollecitare la convalida della misura restrittiva è stato il pm Elisabetta Ceniccola. Dan Serban, subito dopo l'incidente, si era rifugiato in un bar a bere una birra. Un comportamento che aveva scatenato l'ira di testimoni ed amici della coppia investita al punto da tentare il linciaggio del cittadino straniero.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori l'ubriaco procedeva oltre che ad alta velocità anche zigzagando tra le carreggiate della strada consolare.

Nei giorni scorsi il fratello della vittima, Giuseppe Picano, aveva dichiarato che in caso fossero stati concessi i domiciliari a Serban, lui si sarebbe fatto giustizia con le proprie mani.

Intanto l'Associazione italiana vittime della strada ha annunciato che si costituirà quale persona offesa nel procedimento penale relativo all'incidente mortale avvenuto venerdì.

L'annuncio è di Gianmarco Cesari dell'Associazione italiana familiari e vittime della strada che ha aggiunto: "L' associazione mette disposizione tutte le armi difensive e l' esperienza acquisita per sostenere il dolo eventuale nell' incidente stradale e per affermare nel caso di specie che la personalità delinquenziale e la condotta posta in essere da Daniel Dan Serban, il romeno investitore, rappresentano la previsione dell'evento e l'accettazione del rischio dell'omicidio".

Secondo Cesari, dunque "si è trattato di un omicidio volontario, in quanto sussistono tutti gli elementi tendenti a configurare il dolo e non la colpa nella commissione del fatto".

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