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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Neonato di 20 giorni arriva morto in ospedale. Si sospetta una circoncisione finita male

La madre ha chiesto aiuto ai carabinieri impegnati in un posto di controllo che hanno poi scortato l'ambulanza al policlinico dove il piccolo è arrivato privo di vita

Aveva solo 20 giorni il neonato giunto morto in ospedale. La tragedia è avvenuta all'alba di venerdì 24 marzo in zona Colonna. Una possibile morte sospetta, sulla quale indagano i carabinieri che hanno prestato soccorso alla madre nigeriana nella periferia est della Capitale.  Il sospetto è che si sia trattato di una emorragia possibile conseguenza di una circoncisione rituale fatta in casa.

La richiesta d'aiuto in strada 

Sono le 3:30 della notte fra il 23 e il 24 marzo quando da un distributore di carburante sulla via Casilina, nel comune di Montecompatri, arriva una chiamata al numero unico per le emergenze 112. Dall'altro capo del telefono una madre straniera, con in braccio un neonato piangente e una ferita al pube. Sul posto dalla centrale operativa del 118 vengono inviate una ambulanza e una auto medica. Nella strada del quadrante est della città è già presente una pattuglia dei carabinieri della stazione Colonna. I militari dell'Arma iniziano le manovre di rianimazione teleguidati in video chiamata da medico della centrale operativa. Sul posto arriva il personale medico che comincia una disperata manovra di rianimazione. 

La corsa disperata in ospedale 

Da qui la corsa a sirene spiegate con l'ambulanza scortata dai militari dell'arma sino al policlinico Tor Vergata. Nosocomio universitario dove il neonato è però arrivato già privo di vita fra la disperazione della mamma. Deceduto per quella che sembra essere stata una emorragia, il sospetto degli inquirenti è che il bambino possa essere morto in conseguenza di una circoncisione rituale fatta in casa. Al momento la donna è ascoltata dai carabinieri di Colonna, centro dove viveva, per ricostruire quanto avvenuto. Sull'episodio al lavoro i pubblici ministeri di Velletri che hanno disposto l'autopsia.

Il precedente a Monterotondo 

Omicidio e lesioni gravissime. Furono queste le ipotesi d'accusa formulate dalla procura di Tivoli nel 2018 quando un altro bambino nigeriano, di 2 anni, morì in conseguenza di una circoncisione rituale fatta da un sedicente medico (poi arrestato) a lui e al fratello gemello - che si salvò dopo il trasporto d'urgenza in ospedale. La tragedia avvenne a Monterotondo, comune a nord della Capitale, e accese il dibattito sulla pratica rituale delle circoncisioni fatte illegalmente nelle abitazioni private. 

Catalogo unico regionale

A distanza di quattro anni esatti dalla tragedia che costò la vita di David, il bimbo nigeriano morto nel 2018 a Monterotondo, la Regione Lazio ha approvato nel dicembre 2022 una determinazione che prevede che la circoncisione sia erogata nell'ambito del servizio sanitario regionale. Un aggiornamento del Cur (Catalogo unico regionale) nel rispetto delle culture e delle altre religioni.

Circoncisioni rituali: la metà avviene clandestinamente 

Circoncisioni clandestine

 Dai dati emersi il 40% delle circoncisioni che si fanno in Italia sono fai da te sono clandestine, e causano l'aumento delle complicanze sui bambini del 15%. Queste pratiche, se non svolte in cliniche o con dottori autorizzati, possono anche portare a delle vere e proprie tragedie, come potrebbe essere accaduto a Colonna. Per questo, la scelta della Regione Lazio di attivare l'atto della circoncisione rituale nelle strutture sanitarie regionali è particolarmente importante visto che è tesa a salvare delle vite e a tutelare, in particolare, i minori.

Circoncisioni rituali

Secondo quanto riportato da Foad Aodi, presidente dell’Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia), il 99% delle famiglie musulmane vuole ricorrere a questa pratica sin dai primi mesi di vita dei bambini. Solo nel nostro paese, più di 15 mila circoncisioni vengono richieste da musulmani e non, di cui 8 mila e 500 vengono eseguite in Italia e 6500 nei paesi di origine. Come detto, quasi la metà delle operazioni effettuate in Italia avvengono in maniera clandestina.

Incontro urgente con il ministro 

"Siamo molto dispiaciuti per l'ennesima tragedia di bambini per colpa delle circoncisioni clandestine. Chiediamo un incontro urgente al ministro della Salute Schillaci e al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca per lavorare affinché vengano effettuate in tutte le regioni e per tutelare la salute dei bambini e combattere le circoncisioni clandestine, tutto il mercato nero e le loro complicanze gravissime sui bambini dal punto di vista psicologico, sessuale e fisico - scrivono in una nota stampa congiunta l'Amsi e Co-mai dopo il caso del neonato di Colonna -. Grazie all’impegno congiunto da più di 10 anni e il gioco di squadra con l’Associazione medici di origine straniera in Italia e la Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) e il movimento Uniti per Unire e associazioni e comunità aderenti, i centri culturali regionali, la Fnomceo, albi professionali e ai numerosi incontri costruttivi già svolte con Regioni e il ministero della Salute siamo riusciti ad aprire vari ambulatori in numerose regioni e ottenere l’autorizzazione dell’atto della circoncisione nelle strutture sanitarie per garantire la salute dei bambini e la serenità dei loro familiari". 

Una legge nazionale 

"Dopo l’ultimo decreto della Regione Lazio per la Circoncisione rituale, con cui abbiamo instaurato collaborazioni e confronti da circa 10 anni a riguardo, si sono triplicate le richieste per effettuare le circoncisioni rituali in particolare dalle regioni che mancano all’appello nell’autorizzare e aprire ambulatori per circoncisione - dichiara Foad Aodi Presidente Amsi e Co-mai e membro commissione Salute Globale della Fnomceo -. Continuiamo a lavorare per una legge nazionale come abbiamo già chiesto all’ex ministro Giulia Grillo per garantire l’atto della circoncisione in sicurezza ed economicamente accessibile con un ticket sanitario in tutte le regioni e non solo in alcune. Il tutto per combattere la circoncisione clandestina e rispettare il diritto alla salute per tutti favorendo la loro integrazione. Ricordiamo le nostre ultime statistiche a riguardo che vengono aggiornate di continuo a livello nazionale e internazionale, e sono già state inserite nelle delibere regionali la Regione Emilia Romagna, Marche, Lazio e altri istituzioni internazionali".

Le liste d'attesa dopo la pandemia 

"Nel mondo più del 30% dei maschi è circonciso per motivo religioso, culturale o preventivo. Solo nel nostro paese, più di 15 mila circoncisioni vengono richieste da musulmani e non, di cui 8 mila e 500 vengono eseguite in Italia (maggiormente nel Lazio, Lombardia, Veneto, Piemonte, Campania e Sicilia) e  6500 nei paesi di origine. Il 40% delle circoncisioni che si fanno in Italia sono fai da te e clandestini e causano l’aumento delle complicanze sui bambini del 15%. Il 99% delle famiglie musulmane vuole ricorrere a questa pratica sin dai primi mesi di vita dei bambini. Per colpa della Pandemia è aumentata la lista d’attesa, il costo della circoncisione in privato e di conseguenza il mercato nero e le circoncisioni fai da te (clandestine)".

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