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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Monte Compatri

Neonato morto dopo circoncisione: fermate due donne, indagata la madre del piccolo

Il bimbo di appena 20 giorni di vita è deceduto prima di poter essere trasportato in ospedale

Ci sono due fermi per la morte del neonato di 20 giorni deceduto dopo essere stato sottoposto a una circoncisione rituale nell'appartamento della madre a Monte Compatri, in provincia di Roma. Sono stati i carabinieri a fermare le due donne, entrambe nigeriane,.come la madre della piccola vittima. Sono accusate di omicidio preterintenzionale aggravato ed esercizio abusivo di una professione in quanto gravemente indiziate di avere operato l’intervento di circoncisione sul bambino nigeriano morto la mattina del 24 marzo scorso. Anche la madre del bambino è indagata in stato di libertà, gravemente indiziata per concorso in omicidio preterintenzionale. L'autopsia accerterà le cause della morte del bimbo

L’ininterrotta attività di indagine svolta dai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Frascati e della stazione di Colonna, coordinati dalla procura della Repubblica di Velletri, dal momento in cui il bambino era deceduto, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine al fatto che la madre del neonato avesse richiesto per il tramite di una delle due donne un intervento al fine di praticare la circoncisione al figlio presso la propria abitazione di Montecompatri. 

La mattina del 24 marzo scorso la mamma disperata, dopo il malore del bambino, ha chiamato il 112 e ha chiesto aiuto a una pattuglia di carabinieri della stazione di Colonna che stava eseguendo un posto di controllo in via Casilina, all’altezza del capolinea della metro C. Inutile la corsa al policlinico Tor Vergata dell’ambulanza scortata dai militari dell'arma, con il piccolo morto prima di poter arrivare al nosocomio universitario di viale Oxford. 

Sono stati sequestrati i cellulari di tutti i coinvolti nella vicenda e, presso l’abitazione della seconda donna, la somma di euro 4.240, ritenuta provento dell’esercizio abusivo della professione, numerose siringhe e medicinali vari. Entrambe le donne fermate,  su decreto di fermo del pubblico ministero della procura della Repubblica di Velletri, sono state tradotte presso la casa circondariale di Roma Rebibbia femminile in attesa della convalida.

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