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Cronaca Nemi

"Capanno abusivo sulle sponde del lago", all'interno computer con decine di fotopedopornografiche

La scoperta in un casotto di legno costruito sulle rive del lago di Nemi senza permessi: una volta dentro i carabinieri hanno trovato un computer che conteneva immagini di bambini costretti ad atti sessuali

Si era costruito abusivamente una casetta di legno in aperta campagna, sulle rive del lago di Nemi, e vi aveva installato antenna satellitare e internet: è qui che i carabinieri hanno trovato un computer in cui erano custodite decine di immagini pedopornografiche, foto aberranti che hanno fatto immediatamente scattare l’arresto e un’indagine serrata sulla provenienza e l’eventuale distribuzione.

I fatti risalgono al 2013, al centro dell’inchiesta è finito un uomo originario di Udine, residente a Marino, che all’epoca aveva 49 anni. In questi giorni il processo è entrato nel vivo, in assenza dell’imputato però perché già in carcere per reati sessuali.

Le indagini sono partite proprio dalla costruzione illecita del capanno che ha attirato l’attenzione dei carabinieri spingendoli a rintracciare il proprietario del terreno e poi all'affitturario, un 49enne che ha ammesso di avere costruito senza permessi. Una volta dentro al capanno abusivo i militari hanno notato le attrezzature elettroniche e il computer e hanno ricollegato il nome dell’uomo a un’inchiesta relativa a reati informatici su cui avevano indagato in passato. A quel punto hanno analizzato il computer portatile trovato all’interno, che all’analisi dei tecnici ha rivelato il contenuto agghiacciante: decine di foto di bambini e minori coinvolti in atti sessuali.

Il caso è così finito sul tavolo del pm Eugenio Albamonte. L’uomo deve rispondere del reato di pedopornografia.

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