"Sto affogando": la barca si capovolge e lui rischia la vita. L'audio della telefonata disperata del naufrago
La Sala Operativa, mantenendo il contatto telefonico con il naufrago per tranquillizzarlo e infondergli coraggio, ha atteso l'arrivo dei rinforzi
"Aiuto, falli arrivare. Non ce la faccio più. Sto affonando con la barca". Una chiamata disperata alla moglie che, lucidamente, ha allertato i soccorsi. Così lo scorso 18 marzo un naufrago è stato salvato a largo di Ladispoli. Tutto è iniziato intorno alle 17 quando la Sala Operativa della Capitaneria di Porto è stata allertata per una richiesta di soccorso, pervenuta mediante numero blu 1530.
La Sala Operativa è così riuscita a contattare telefonicamente il diportista che riferiva di trovarsi in acqua, con la propria imbarcazione capovolta. La Capitaneria di Porto immediatamente ha disposto l'uscita della dipendente motovedetta SAR CP 836 che si è diretta rapidamente sul punto GPS segnalato dallo stesso naufrago con il proprio apparecchio telefonico, a circa 2 miglia al traverso di Torre Flavia, in località Ladispoli.
La Sala Operativa, mantenendo il contatto telefonico con il naufrago per tranquillizzarlo e infondergli coraggio, ha atteso l'arrivo dei rinforzi. Alle ore 17.45 la motovedetta SAR CP 836 il naufrago è stato salvato e trasportato nel porto di Fiumicino. Sulla barca della Guardia Costiera sono state applicate le manovre per normalizzare la temperatura corporea utilizzando anche la coperta termica in dotazione all’unità.
Ad attenderlo in banchina del porto di Fiumicino il Servizio sanitario 118, precedentemente allertato dalla Capitaneria di Porto. L'operazione di soccorso è stata anche sotto il coordinamento dalla Direzione Marittima di Civitavecchia.