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Cronaca

La mala pugliese e gli affari a Roma est: così i narcos brindisini fornivano droga ai grossisti romani

Tredici le persone arrestate dai carabinieri al termine dell'operazione Box

Dal corriere che si faceva chiamare Walker Texas Ranger, ai viaggi in auto da Brindisi a Roma a bordo di auto sportive senza fermarsi all'autogrill, al fine di evitare possibili controlli da parte di eventuali pattuglie appostate all'interno delle aree di servizio. Marijuana, hashish e cocaina che arrivavano nelle piazze di spaccio di Roma est e del litorale romano anche dalla Spagna, via Malaga, mediante dei corrieri che lavoravano per una ditta di spedizioni internazionale, con i mezzi che nella bolla indicavano prodotti e merci legali, ma che in realtà nascondevano in botole, doppifondi e pozzetti ricavati ad hoc ingenti carichi di sostanza stupefacente. 

Le piazze di spaccio a Roma est e sul litorale 

Così un gruppo di narcos capitolini, con base operativa nei quartieri di Ponte di Nona, La Rustica ed Acilia, aveva fatto un'alleanza con gli uomini della criminalità organizzata brindisina dando vita ad un affare da centinaia di migliaia di euro a carico. A mettere fine al business delle due organizzazioni i carabinieri che hanno arrestato 14 persone, 11 romani e due brindisini (uno dei quali già in carcere in Grecia dove sta scontando una pena di 15 anni di reclusione) al termine della operazione denominata Box. Viaggi che si ripetevano settimanalmente, e che gli investigatori hanno ricostruito dopo aver scoperto un ex carabiniere, poi sospeso dal servizio assieme ad altri due suoi colleghi, trovato nel 2016 con 35 chili di hashish trovati e sequestrati all'interno di un box auto all'Infernetto. 

Corrieri dalla Spagna all'Italia 

Troppi però i viaggi fatti dal corriere autorizzato da Malaga all'Italia, tanto da spingere un impiegato dell'ufficio dal quale partiva il furgone a segnalare l'anomalia alle forze dell'ordine, poco prima che la società provasse a cambiare rotta, provando una nuova via, questa volta del Belgio. 

A mettere i carabinieri sulle tracce della banda due uomini affiliati alla criminalità organizzata brindisina, un 53enne ex contrabbandiere detenuto dal 2018 in Grecia dopo essere stato fermato con un carico di 27 chili di marijuana che stava portando in Italia ed un 47enne. Da qui le indagini che hanno poi permesso di scoprire l'alleanza fra la coppia di criminali pugliesi ed il gruppo romano operante a Ponte di Nona ed Acilia smantellato alle prime luci dell'alba al termine dell'operazione denominata Box. 

Il giro d'affari 

Un giro d'affari da decine di migliaia di euro, con il gruppo romano che a volte non riusciva ad onorare i debiti, a causa della vita sfarzosa fatta di viaggi e belle auto. Indicativa a tal riguardo una intercettazione nella quale due degli odierni arrestati non riescono a spiegarsi di come aver sperperato in poco tempo, una somma compresa fra i sessanta ed i quarantamila euro: "ma come abbiamo fatto a magna' ottanta sacchi sessanta ce li dovevamo avere, ce li dovevamo avere quaranta, cinquanta...oh! ventidue impossibile". Contegi questi, che come si legge nell'ordinanza di custodia cautelare "evidenziavano il notevole volume degli affari illeciti che avrebbe consentito rapidamente di ricostituire un "tesoretto", per futuri investimenti, di almeno un centinaio di migliaia di euro", si legge nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Roma, Alessandro Arturi, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica.

Somme di denaro da dare ai fornitori pugliesi che molte volte non venivano versate nei tempi stabiliti, determinando una cattiva reputazione del gruppo romano da parte dei pugliesi da adebitarsi ad alcuni sodali dell'organizzazione capitolina: "ma vedi cosa tocca fa' ogni volta per prendere due spiccioli...ha chiuso, non lo voglio più vede' i...no, no deve stare lontano da noi....ma che sei matto ....macchine così di valore....non lavori, non fai un cazzo ....ma che ha sbroccato ....ma stai indietro proprio..ma ce l'ha il cervello ....sta pippato dalla mattina alla sera....Ferrari, macchine così...io sto aspetta' te coi soldi", si legge in una intercettazione nel quale i due capi del gruppo romano parlavano di un loro sodale poco preciso nei pagamenti. 

Tredici arresti 

Insolvenze che venivano richieste, qualora non fossero saldate nei tempi prestabiliti, anche mediante l'uso delle armi.  Dopo due anni d'investigaazioni la chiusura delle indagini con i carabinieri che hanno ricostruito nel corso degli anni 2016 e 2017 le dinamiche di approviggionamento dello stupefacente. Alle prime luci dell'alba il blitz nelle province di Roma e Brindisi con i Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Roma, unitamente ai Comandi Arma territorialmente competenti, che hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica, nei confronti delle 13 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di spaccio in concorso di sostanze stupefacenti, ricettazione, detenzione e porto in luogo pubblico di arma da fuoco. Nel corso delle investigazioni sono state inoltre arrestate in flagranza di reato 17 persone, per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. 

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