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Cronaca

Narcos italiani ed albanesi fornivano cocaina alle piazze di spaccio di Roma, sette arresti

Le ordinanze di custodia cautelare al termine della Operazione Affari di Famiglia della Guardia di Finanza di Roma

Una banda di narcotrafficanti italo albanese in grado di rifornire di cocaina i pusher della Capitale. A decapitare l'organizzazione nell'ambito della Operazione denominata Affari di Famiglia i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma. I finanzieri hanno eseguito alle prime ore dell'alba, in tutto il Lazio, una misura cautelare personale emessa dal Tribunale capitolino nei confronti di 7 soggetti, appartenenti a un’organizzazione criminale italo-albanese dedita al narcotraffico tra Belgio, Italia e Albania.

Operazione Affari di Famiglia 

Coordinati dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Roma – Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata – attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e servizi dinamici sul territorio, hanno scoperto l’operatività, nella Capitale, di una pericolosa gang che lucrava ingenti profitti dal traffico internazionale di stupefacenti.

Operazione La Romana 

Le indagini nascono dall’operazione "La Romana" che, il 10 ottobre scorso, aveva portato all’arresto, in Calabria, Lazio, Piemonte, Lombardia, Veneto e Sardegna, di 18 appartenenti ad un’associazione a delinquere, responsabile anche di aver favorito la ‘ndrangheta, in particolare la cosca "Alvaro" di Sinopoli (Reggio Calabria).

Operazione "Affari di Famiglia"

Cocaina dall'Olanda 

In tale contesto, il G.I.C.O. ha setacciato i contatti di un soggetto contiguo alla citata ’ndrina calabrese, attinto dal provvedimento cautelare dello scorso ottobre – riuscendo ad individuare una cellula criminale albanese – con base a Roma e collegamenti in Albania, Olanda e Belgio – che ha importato ingenti partite di cocaina dai Paesi Bassi, per il successivo smistamento sulle piazze di spaccio romane.

Uscita doganale del porto di Anversa 

Referenti dell’organizzazione transnazionale erano due cittadini albanesi di 38 e 31 anni, che, con l’ausilio di connazionali stanziati in Belgio, gestivano traffici di droga tra il Sudamerica, il Nord Europa e la Capitale, sfruttando una “uscita sicura” dagli spazi doganali del porto di Anversa. Il narcotico importato era, quindi, destinato a “grossisti” italiani, due pregiudicati italiani di 47 e 41 anni, che provvedevano, poi, a rifornire i pusher di stanza nella Capitale.

Trasporto di cocaina in Italia 

L’associazione malavitosa poteva contare su una nutrita schiera di collaboratori – tra i quali gli albanesi, oggi arrestati, un 41enne ed un uomo di 38 anni, – che garantivano il trasporto dello stupefacente in Italia e, successivamente, il trasferimento all’estero del denaro “sporco".  Nel corso delle indagini, sono state documentate 6 importazioni di cocaina per oltre 130 chili di cui 9 chili sequestrati, nonché proventi illeciti per circa 1.600.000 euro, di cui oltre 430.000 euro oggetto di sequestro.

Di padre in figlio 

Parte della droga era destinata ad un uomo di 44 anni, figlio di un uomo (deceduto)  noto alle cronache per i precedenti di polizia per associazione a delinquere di stampo mafioso e perché tratto in arresto unitamente ai vertici della cosca di ‘ndrangheta Gallace, originaria di Guardavalle (Catanzaro) ma da tempo gravitante sul litorale laziale.

Arresti a Roma e Viterbo

L’operazione – eseguita nelle province di Roma e Viterbo – è tuttora in corso anche in Albania, in piena sinergia con le locali Autorità di polizia, attivate dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno, con l’ausilio del II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza.

Arresti in Albania 

In particolare, la tempestiva collaborazione con l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza in Albania del citato S.C.I.P. (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) nonché l’efficace e puntuale intervento della Polizia Albanese hanno consentito di catturare – poche ore fa – in Albania, due dei sette narcotrafficanti, in contemporanea con gli arresti eseguiti nel territorio italiano.

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