Casa, i movimenti salgono sull'impalcatura della Piramide Cestia
Sotto al monumento qualche centinaio di persone rimane in presidio. La protesta per "comunicare solidarietà" agli attivisti arrestati lo scorso 13 febbraio
Non scenderanno fino a che non otterranno risposte dall'amministrazione comunale. Una decina di attivisti dei Movimenti per il diritto all'abitare è salita sulle impalcature del cantiere della Piramide Cestia. Sotto al monumento, qualche centinaio di persone rimane in presidio. Alle istituzioni chiedono "risposte concrete” rispetto alle politiche abitative perché "l'emergenza abitativa non può continuare ad essere trattata come problema di ordine pubblico".
Al centro della protesta infatti ci sono gli arresti degli attivisti dello scorso 13 febbraio. Due di questi, Paolo Di Vetta e Luca Fagiano sono al sesto giorno dello sciopero della fame “come unico strumento in grado di spezzare il silenzio improvvisamente calato sulla tematica dell'emergenza abitativa”. Chiaro lo striscione esposto sull'impalcatura: “I diritti si conquistano a spinta il 31 ottobre c'eravamo tutti”. A fianco una bandiera No Tav. Sul posto sono presenti tre blindati e alcune volanti.
Ad acuire la tensione anche uno sfratto. Proprio questa mattina infatti Silvio, l'insegnante di musica che ha perso il lavoro tre anni fa, è stato sgomberato dalla una casa in via Arcinazzo, nel V muncipio. "La soluzione trovata, dopo la mediazione dello stesso Municipio in seguito all'arrivo dei blindati delle forze dell'ordine e su pressione dei tanti attivisti presenti è stata quella del residence di Pietralata” spiega Irene Di Noto dei Blocchi precari metropolitani. “Questo fatto mette in contraddizione le affermazioni di Marino che da un lato dice di voler chiudere queste strutture e dall'altro però se ne serve perchè non blocca gli sfratti".
Il luogo scelto, Piramide, non è casuale. Proprio giovedì prossimo un corteo cittadino partirà da lì per raggiungere il Campidoglio. “Vogliamo imporre alle istituzioni il rispetto degli impegni presi con la recente delibera dedicata all'emergenza abitativa, che però, dopo le iniziative giudiziarie, sembra essersi arenata” fanno sapere i movimenti. “Un fatto gravissimo, sia nei confronti delle migliaia di famiglie che a Roma aspettano risposte concrete sul terreno della casa, sia in rapporto alla sempre più evidente intenzione di trattare le tematiche sociali come problemi di ordine pubblico, reprimendo e tentando di negare agibilità politica a chi da anni si batte sul fronte dei diritti e in difesa del patrimonio pubblico e dei beni comuni”. Questo pomeriggio alle 17, a Piramide, si terrà un'assemblea pubblica.