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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tragedia sulla Maiella: muore 34enne escursionista di Colleferro

Il giovane era stato soccorso nella serata di ieri. Questa mattina il decesso in ospedale a Chieti

Era stato soccorso e portato in ospedale nella serata di ieri. Purtroppo però le sue condizioni erano gravi, talmente gravi che nella mattinata è purtroppo morto. Non ce l'ha fatta Roberto Testa, 34enne ingegnere di Colleferro, recuperato ieri sera sulla Maiella dal soccorso alpino e speleologico. Il giovane era arrivato ieri in Abruzzo con un suo amico per un’escursione in montagna. I due avevano lasciato la loro automobile al rifugio Pomilio verso le 10 di ieri mattina, quando però le condizioni meteo erano già difficili perché stava nevicando e c’era vento. 

Dal rifugio Pomilio hanno raggiunto il bivacco Fusco a quota 2.455 metri: un percorso che il soccorso alpino e speleologico definisce "impervio, richiede almeno 3 ore di cammino". Uno dei due - il ragazzo che purtroppo è deceduto stamattina in ospedale - è scivolato lungo la via del ritorno, a causa della presenza di ghiaccio. A chiamare i soccorsi il suo amico di escursione e coetaneo. Erano le 17 di ieri. Nel frattempo le condizioni meteo erano peggiorate a causa della neve e delle forti raffiche di vento. In più con l’arrivo del buio le temperature sono continuate a scendere. 

Subito, appena il soccorso alpino e speleologico abruzzese ha ricevuto l’allarme, sono partite dalla stazione di Penne e di Chieti delle squadre di terra. "Purtroppo", spiegano i soccorritori in una nota, "l’arrivo del buio ha impedito all’elicottero di decollare". Così i soccorritori hanno richiesto l’intervento dell’elicottero dell’Aeronautica Militare, pronto a decollate dalla base di Poggio Renatico. Tuttavia le forti raffiche di vento hanno reso impossibile l’intervento dell’Aeronautica Militare. 

Nel frattempo si sono messe in cammino sotto la neve e la tempesta di vento anche le squadre da Sulmona e L’Aquila. In tutto un’operazione che ha coinvolto 25 membri del soccorso alpino e speleologico abruzzese e due medici. Verso le 20 i due ragazzi sono stati raggiunti: avevano un principio di ipotermia e uno dei due, quello deceduto stamattina, era sfinito ed è stato soccorso e imbarellato. Durante la discesa il ragazzo è andato in arresto cardiaco ed è stato rianimato più volte dai medici del soccorso alpino. Quando i soccorsi sono giunti al Rifugio Pomilio, c’era già l’ambulanza medicalizzata, che lo ha portato all’ospedale di Chieti. Le sue condizioni sono sembrate subito gravi e purtroppo stamattina è deceduto in ospedale. 

“Ci stringiamo attorno al dolore dei familiari di questo ragazzo, è stato un intervento molto complesso e pericoloso anche per noi soccorritori - spiega il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese, Daniele Perilli -, che ha coinvolto 25 soccorritori e due medici del Soccorso Alpino, ma purtroppo le condizioni meteo erano davvero proibitive. Ricordiamo che la montagna è pericolosa e che le condizioni meteo tendono a peggiorare velocemente. Non si va in montagna senza vedere prima le previsioni meteo, non si parte la mattina tardi e sicuramente occorre un’attrezzatura adeguata alle condizioni del terreno a cui si va incontro”.

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