Uomo muore investito da treno, metro in tilt e navette assaltate: cronaca di un pomeriggio nero
La vittima è stata investita alla stazione Giulio Agricola. Per quattro ore la Metro A ha funzionato a singhiozzo. Disagi anche sulla linea C. Calca per le navette bus
Un pomeriggio nero. Sotto diversi aspetti. Un effetto domino innescato da un nefasto episodio che come conseguenza ha visto il blocco della Metro A e che, parallelamente ad un guasto sulla linea C, ha mandato letteralmente in tilt una parte di città con bus Atac assaltati dai pendolari che volevano tornare a casa e il traffico ormai impazzito nella zona di San Giovanni.
È la cronaca di un mercoledì da incubo iniziato alle 17. Alla stazione Giulio Agricola della linea A, un uomo di 50 anni nato in Germania e residente a Roma è stato investito mortalmente da un treno. A causa di un malore, l'utente Atac è caduto sui binari finendo travolto sotto gli occhi di altri passeggeri che, inermi, hanno assistito alla scena. I carabinieri di Cinecittà hanno iniziato le indagini per capire quanto accaduto, mentre Atac poco dopo l'incidente mortale ha comunicato l'attivazione delle navette sostitutive per coprire la tratta tra Anagnina e lo snodo nevralgico di San Giovanni.
È a questo punto che la tragedia delle 17, ha scoperto - ancora una volta - i limiti del trasporto pubblico di Roma e della viabilità della città. Contemporaneamente allo stop della Metro A, infatti, si sono sommati anche i problemi alla linea C che già dalla serata precedente aveva accompagnato gli utenti all'insegna del disservizio, con il culmine toccato proprio nella mattinata di ieri con il servizio interrotto tra San Giovanni e Pantano.
Interdette, dunque, le stazioni Pigneto, Lodi e San Giovanni. Così, dalle 17, gli utenti si sono ritrovati con le limitazioni della linea C e senza mezza Metro A con Atac appunto costretta a chiudere parte della tratta e rallentare il servizio nell'altra metà per consentire ai vigili del fuoco di estrarre il cadavere dell'uomo incastrato sotto al treno. Un lavoro, questo, durato fino alle 21:40.
E così l'orario di punta, coincidente con la chiusura di uffici e col rientro a casa di pendolari e studenti che, a causa dei doppi turni d'ingresso escono anche dopo le 16, si è trasformato in un girone dantesco. Migliaia di persone lasciate allo sbando. Dieci le fermate chiuse per la metro A, quindici se si sommano anche quelle della C. Allo snodo di piazzale Appio, dove si sono incrociate le navette sostitutive tra San Giovanni e Malatesta per la metro C e quelle tra San Giovanni ed Anagnina per la linea A il traffico è letteralmente impazzito.
"Nessun addetto Atac, nessun vigile, solo tre poliziotti", racconta Alfredo che ha passato ore prima di tornare a casa. "Una disorganizzazione scandalosa, a fatica si è riusciti a contenere la rabbia". Sì, perché le poche navette e la tanta gente hanno riversato gli utenti in strada. Un blocco che ha provocato momenti di tensione, con assalti alle navette, finite danneggiate dalla calca.
E sull'Appia Nuova non è andata meglio. Qui le navette sono arrivate dopo e con il contagocce, oltre che piene. In tanti hanno scelto di camminare per tornare a casa, anche per chilometri. "Cinque chilometri", racconta Silvia. "Prendere un autobus non era possibile. E meno male che avevo scelto di lasciare la macchina a casa per fare prima". Le forze dell'ordine sono riuscite a tenere a bada la rabbia degli utenti ormai rassegnati, seppur insofferenti.
Anche sui social il malcontento di chi ha pagato biglietto o abbonamento è stato palpabile. "Quaranta minuti accalcati nella navetta tra San Giovanni e Malatesta, in barba a qualunque norma anti-covid", ha scritto Marco sul profilo Twitter di Atac.
"Vergognoso. Servizio navette sostitive assente, i pochi bus che passano sono pieni da far impressione. Rimango veramente basita dalla bassa qualità del servizio che riuscite a offrire. Mi stupite sempre, in negativo", il messaggio di Giulia. "Dove stanno i controllori? Gli autobus sono carri bestiame. Tralasciando l'irresponsabilità delle persone che pretendono di salire. È una questione di sicurezza oppure #noncenecovid? Dovete regolare i flussi", scrive Walter.
E ancora, Cristina: "Comunque navette come carri da bestiame. 1 bus normale che passa dopo più di 5 minuti all'ora di punta, pericolosamente stracolme. Io me la sono fatta a piedi da Giulio Agricola ad Anagnina". Mentre Gabriella accusa: "Ho preso ad anagnina una navetta piena di gente passando per fermate piene di gente. Sulla navetta la scritta 'Arco di Travertino' quindi tutti diretti ad Arco di Travertino. Solo che la metro è chiusa fino a San Giovanni e l'autista non prosegue. Ma siamo matti". La Metro C da questa mattina ha ripreso a funzionare sull'intera tratta, la linea A da ieri sera. Fatta eccezione per la fermata di Spagna, chiusa dalle 5:30 di oggi fino alle 7:30 per "inconveniente tecnico".