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Cronaca Centocelle / Viale della Primavera

Morto nel condotto del centro commerciale: si indaga sulla pista del furto fallito

Proseguono le indagini degli investigatori del Commissariato Torpignattara di polizia

Una corda, un precedente furto in profumeria e le telefonate alla polizia per chiedere l'intervento dei soccorritori. Sono questi alcuni degli elementi dai quali potrebbe arrivare una prima svolta per ricostruire la tragedia che ha portato alla morte di un ragazzo di 30 anni, trovato privo di vita in un condotto d'areazione del centro commerciale Primavera

Romano, incensurato, residente nel Municipio V, poco distante dalla galleria commerciale di Villa De Sanctis - Centocelle dove ha poi trovato la morte, il 30enne è stato trovato privo di vita, probabilmente asfissiato, in un condotto d'areazione della struttura di viale della Primavera la notte fra venerdì e sabato scorsi dopo almeno tre telefonate arrivate al NUE 112 che indicavano un uomo lamentarsi e chiedere aiuto dal centro commerciale. 

L'ipotesi del furto 

A rispondere alla richiesta d'intervento gli agenti del Commissariato Torpignattara di polizia assieme al personale del 118. Una volta arrivati in viale della Primavera era però troppo tardi: l'uomo era già deceduto, trovato incastrato nel condotto d'areazione con accanto una corda, probabilmente usata per calarsi nella presa d'aria dalla quale dall'esterno era possibile arrivare direttamente nei locali di una profumeria, già visitata in passato nelle ore notturne dai ladri. Proprio la pista del furto fallito è l'ipotesi sulla quale stanno lavorando gli inquirenti, che mantengono il massimo riserbo sulle indagini non escludendo al momento nessun tipo di ipotesi. 

Trovato morto nel condotto d'areazione 

Incastrato nel condotto d'areazione, già morto, fra le ipotesi vi è quella che il 30enne possa essersi calato con una corda nel tentativo di entrare nel negozio che già in passato era stato svaligiato. Ma forse qualcosa non è andata come programmato, con il corpo privo di vita del 30enne trovato sotto il livello del gomito del condotto attraverso il quale, orrizontalmente, si arriva alla profumeria. 

La corda 

E proprio qui si entra nel campo delle ipotesi, non si esclude infatti che la vittima possa aver perso la presa della corda con la quale si era calato nel condotto, senza escludere che possa aver ceduto un appoggio facendo scivolare il 30enne in una posizione da cui era impossibile uscire, anche mediante l'utilizzo della corda. Incastrato con il bacino il 30enne sarebbe infatti morto per asfissia. 

La richiesta d'aiuto 

Altro aspetto sul quale gli investigatori di polizia stanno cercando di fare luce riguarda le richieste d'intervento arrivate al 112. Non si esclude infatti che una delle telefonate possa essere stata fatta da un presunto complice del 30enne, con lo stesso allontanatosi forse per timore di passare guai con la legge. Aspetto non da poco conto, anche per quanto concerne i risvolti giudiziari della vicenda.

Fascicolo d'indagine 

Informata l'Autorità Giudiziaria il pubblico ministero di turno, Laura Condemi, ha infatti aperto un fascicolo d'indagine (come atto dovuto) per omicidio colposo. Ipotesi di reato che potrebbe tramutarsi in una omissione di soccorso qualora venisse accertata la presenza di uno o più complici della vittima presenti con lui nel momento dell'incidente. 

A fugare i dubbi al fine di ricostruire perchè e cosa abbia determinato la morte del 30enne gli esiti degli esami autoptici, disposti dall'Autorità Giudiziaria e la visione delle immagini video della zona. Oltre ai rilievi eseguiti dalla polizia scientifica che potrebbero aver cristallizzato alcuni indizi. Accertamenti che potrebbero fornire agli investigatori elementi utili a chiudere il cerchio sulla morte dell'uomo, che al momento resta in parte un giallo. 
 

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