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Cronaca

Otto morti dall'inizio d'agosto: sulle spiagge del litorale romano 15 giorni di tragedie

Le ultime due vittime ad Ostia lunedì 16 agosto e nel pomeriggio di domenica

Nove morti sulle spiagge del litorale laziale in meno di due mesi, di cui otto solo in questo mese di agosto. Ardea, Maccarese, Focene, Civitavecchia, Ladispoli ed Ostia, cambia la spiaggia ma non cambia il risultato con otto bagnanti deceduti in poco meno di due settimane a causa di malori sulla battigia o mentre facevano il bagno in mare fra il dolore dei parenti e lo choc delle centinaia di bagnanti che in questa estate 2021 affollano le spiagge libere e gli stabilimenti privati del litorale romano e della sua provincia. 

Le ultime due tragedie entrambe sulle spiagge di Ostia, stamattina lunedì 16 agosto, dove un uomo di 80 anni ha perso la vita poco dopo essere arrivato in spiaggia di prima matttina. Accusato un malore sulla spiaggia libera di lungomare Duca degli Abruzzi per il bagnante non c'è stato nulla da fare, nonostante un tentativo di rianimazione mediante il defribrillatore per l'anziano i soccorritori nulla hanno potuto se non costatarne il decesso. 

Copione simile anche a Ferragosto, sempre sulla spiaggia di Ostia, fra le decine di bagnanti che domenica 15 agosto affollavano l'arenile di lungomare Duilio. A perdere la vita un uomo di 49 anni, senza fissa dimora, deceduto sulla spiaggia in seguito ad un arresto cardiocircolatorio. L'uomo è stato notato da alcuni bagnanti sempre nella medesima posizione. Richiesto l'intervento dei sanitari, giunti sul posto assieme ai carabinieri della Compagnia di Ostia, i soccorritori nulla hanno potuto per il 49enne.

Sempre ad Ostia, lo scorso 13 di agosto, è morto un altro uomo, un 39enne, deceduto in seguito ad un malore sulla spiaggia di uno stabilimento. Sul posto è intervenuto d'urgenza l'elisoccorso e il 118 per tentare di rianimarlo, ma non c'è stato niente da fare. La vittima, secondo alcuni testimoni, stava giocando in acqua con le sue due figlie quando si è accasciata in acqua. I medici hanno cercato di rianimarlo, ma non c'è stato nulla da fare. L'uomo è morto davanti agli occhi delle sue due bambine. 

Cambia il Comune ma non il risultato, come accaduto lo scorso 10 di agosto a Maccarese, nel Comune di Fiumicino, dove un cittadino indiano di 45 anni è morto mentre stava nuotando con il nipote in mare. Un malore che non ha lasciato scampo all'uomo, scomparso fra le onde risucchiato dalla corrente. Anche in questo caso a nulla sono valsi i soccorsi arrivati anche da un bagnino di un vicino stabilimento con il 45enne deceduto per affogamento dopo aver accusato un malore in acqua. 

Sempre nel Comune aeroportuale alle porte di Roma un'altra tragedia si era consumata due giorni prima (l'8 di agosto), quando un 53enne polacco è morto affogato mentre faceva il bagno in mare sulla spiaggia libera di Focene. Portato sulla spiaggia e richiesto l'intervento dell'eliambulanza i tentativi di salvarlo sono stati inutili, con il personale del 118 che non ha potuto far altro che constatarne la morte. 

Prima di Focene a perdere la vita venerdì 6 agosto era stato Ioan Obada, cittadino romeno di 50 anni, morto per affogamento, anche lui in seguito ad un malore, mentre si trovava nel mare di Civitavecchia. Svolti gli accertamenti dai carabinieri della stazione Civitavecchia Principale, i militari hanno poi denunciato per "omicidio colposo" l'amministratore unico dello stabilimento del lungomare Garibaldi dove si è consumato il dramma. L'accusa è di aver omesso di predisporre il servizio di salvamento obbligatorio nella fascia oraria in cui è avvenuto il fatto (poco prima delle 18:00). I militari, inoltre hanno proceduto anche al sequestro dello stabilimento.

E' morto invece per salvare la vita ai propri figli in balia della corrente Massimo Armeni, 66enne romano residente nella zona del Divino Amore, gettatosi nelle acque di Ladispoli per salvare la vita ai suoi figli di 6 ed 8 anni. Messi in salvo i piccoli dagli assistenti bagnanti per l'uomo non ci fu nulla da fare.

Infine, ad Ostia ed Ardea, il 3 di agosto ed il 25 giugno sono morti altri due bagnanti, un 35enne residente a Guidonia ed un 55enne romeno. 

Otto tragedie in poco meno di due settimane che hanno acceso il dibattito sulla necessità di aumentare il numero degli assistenti bagnanti sulle spiagge libere del Comune di Roma e del litorale laziale. A spiegare cosa bisognerebbe fare per cercare di ridurre il numero delle vittime sulle spiaggie libere Luca Malcotti,  Segretario UGL Terziario: "Occore anzitutto operare una netta distinzione dal servizio di assistenti bagnanti sugli stabilimenti privati e sulle spiagge libere - le parole del rappresentante sindacale a RomaToday -. Come Ugl abbiamo contestato il servizio di assistenza bagnanti disposto sul litorale romano, sollevando una vertenza sia nei confronti del X Municipio che del Comune di Roma. Un contratto in dumping di guardiania che riteniamo inaccettabile. Per contenere i costi ed i servizi il numero dei bagnini è stato ridotto, con a volte un unico asssistente bagnante presente tutto il giorno sulla spiaggia. Una presenza che deve tenere conto anche delle esigenze degli assistenti bagnanti che nell'arco della giornata devono anche poter pranzare ed espletare le proprie esigenze corporee, con il rischio di lasciare scoperta la guardiania con tutto quello che questo può comportare per la sicurezza dei bagnanti"

Luca Malcotti che spiega ancora: "Come UGL abbiamo sollevato questa questione in diverse Commissioni a cui abbiamo partecipato sia nel Municipio che al Campidoglio. Servizi che a volte sono stati assegnati a persone e cooperative secondo noi non qualificate. In sostanza - conclude il segretario UGL Terziario - c'è bisogno di un maggior numero di bagnini sulle spiagge libere garantendo agli stessi anche maggiori strumenti. Pongo l'esempio dei Cancelli dove abbiamo richiesto di dotare gli assistenti bagnanti di radio e di sostituzione immediate in caso di assenza temporanea del bagnino assegnato alla spiaggia". 

Ugl che già lo scorso mese di marzo aveva sollevato la questione dell'assistenza alla balneazione ottenendo la risposta del capogruppo M5S del Municipio Roma X – Antonino Di Giovanni che in una nota stampa spiegava: "I soldi relativi al bando per l'assistenza alla balneazione, che l'amministrazione sta spendendo quest'anno sul mare di Roma, come del resto il servizio da erogare, sono gli stessi dello scorso anno. Per quanto riguarda invece la lettera del Prefetto, arrivata al X Municipio e richiamata dalla Lega nel suo vergognoso comunicato stampa, giova precisare, che si tratta di una missiva che chiede chiarimenti in merito alla lamentela pervenutagli dal Sindacato Ugl e nient’altro. Nel merito, il sindacato Ugl lamenta che per il servizio di salvataggio sulle spiagge libere del territorio di Roma nel periodo estivo, il X Municipio avrebbe proceduto con una gara di appalto ex art.35, comma 1, lettera C, del D.lgs. n.50 del 18/04/2016 nei limiti di una somma ritenuta insufficiente a garantire la sicurezza dei bagnanti per l'intera stagione. Quindi, da una parte una legittima lamentela del Sindacato e dall'altra una legittima richiesta di chiarimenti del Prefetto, che fa parte della gestione amministrativa di un Municipio. Ma la verità è un’altra, ovvero, che con queste operazioni mediatiche e strumentali si tenta goffamente di far dimenticare le proprie gesta amministrative, dove i danni di oggi sono i risultati di ieri.

"Tutta la situazione di cattiva gestione precedente, e mi riferisco proprio alle spiagge libere - concludeva la nota di Antonino Di Giovanni - ha comportato un ulteriore aggravio di spesa per le casse comunali, proprio perché l’amministrazione è stata costretta a gestire in proprio le spiagge libere, con spese esorbitanti tra cui anche quelle degli operatori di salvataggio. Ci tengo a precisare che, ogni anno, questa amministrazione garantisce la pulizia delle spiagge e dell'arenile, la sicurezza dei bagnanti e, soprattutto, sta cercando di garantire, attraverso l'installazione di telecamere, la sicurezza delle spiagge anche di notte, quindi, chi ora dice bugie sulla vera situazione lo fa soltanto per strumentalizzare".
 

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