Colombo, morì schiacciato da un pino: tutti assolti gli 8 dirigenti accusati

La morte di Gianni Danieli, lo scooterista rimasto ucciso dalla caduta di un ramo sulla Colombo il 1 dicembre 2013, resterà senza un colpevole. Sono stati infatti tutti assolti  dall'accusa di omicidio colposo gli otto dirigenti dell'Unità Organizzativa Ambiente Litorale del X municipio, in carica tra il 2008 e il 2014, accusati di omicidio colposo. A disporre la loro non colpevolezza il giudice per le indagini preliminari Donatela Pavone che ha respinto le richieste del pubblico ministero Alberto Pioletti. Il Gup ha accolto le tesi degli avvocati difensori che hanno portato prove a sostegno dell'infondatezza delle accuse.

Secondo il Pm Pioletti la morte di Danieli si sarebbe potuta evitare se i controlli sulle radici dei pini, nel tratto tra Fosso di Malafede e via di Malafede, punto della Colombo in cui è avvenuto l'incidente, fossero stati fatti per tempo. A sostegno della tesi una lettera inviata dal servizio giardini ai dirigenti dell'Uoal in cui si sollecitavano interventi. L'ultimo intervento di manutenzione, secondo quanto emerso, sarebbe avvenuto nel 2013.

Sin dai primi attimi successivi all'incidente si puntò l'indice contro la scarsa manutenzione delle alberature. "Guardate - spiegava ai giornalisti Alessandro Danieli, fratello della vittima, poco dopo l'incidente - le radici praticamente non ci sono, era legato a un cartello pubblicitario. Paghiamo le tasse e succedono queste cose - ha imprecato - pensano solo a prendere le multe e non fanno niente".

Gianni Danieli 42 anni faceva il fisioterapista e quella mattina stava tornando nella propria casa all'Infernetto da un turno di lavoro. Era una mattina particolarmente ventosa e, giunto all'altezza di Malafede al chilometro 18, un pino si accasciò sulla strada finendogli addosso. Per lui non c'è stato nulla da fare. Quel giorno tanti furono gli alberi e i rami caduti sulle strade della città.