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Cronaca

Morta Marida Lombardo Pijola, scrittrice e storica giornalista del Messaggero

Nata a Bari ha collaborato per oltre 30 anni per il quotidiano di via del Tritone

Giornalismo in lutto. E' morta a Roma a 65 anni Marida Lombardo Pijola, scrittrice e storica giornalista del Messaggero. Malata da tempo, aveva cominciato la sua carriera a Bari negli anni '80 alla Gazzetta del Mezzogiorno per poi diventare una firma storica del quotidiano di via del Tritone. 

Per 30 anni i pezzi di Marida Lombardo Pijola, inviata speciale e scrittrice morta domenica a 65 anni dopo una lunga malattia, sono stati sulla prima pagina del Messaggero. "Il suo sorriso sentivi arrivarlo - la ricordano dall'Associazione Stampa Romana -. In via del Tritone dalla metà degli anni Ottanta, dopo le prime esperienze in tv, nella sua Bari, e poi al Quotidiano di Puglia. Subito è diventata una delle firme più prestigiose del Messaggero, ha raccontato di cronaca giudiziaria, di lotta alla mafia (era amica di Falcone e Borsellino), ha scritto di politica e dei casi più importanti, dal maxi-processo di Palermo all’omicidio di Cogne e a quello di Sarah Scazzi. Porta la sua firma l’inchiesta sulle “baby cubiste”, poi diventato un libro-caso editoriale (dal 2007, 17 edizioni) “Ho dodici anni, faccio la cubista, mi chiamano Principessa”. 

Marida si è occupata, per il giornale, di famiglia, femminicidi, donne, bambini, adolescenti, carceri: "Ci metteva tutta la sua competenza e la sua straordinaria sensibilità. Tanto che nel 2010 è stata convocata dalla commissione Bicamerale per l’infanzia per riferire delle sue inchieste sulla condizione dei minori. E non ha mai smesso di scrivere libri, nel 2009 il romanzo “L’età indecente”, e nel 2011 il libro inchiesta “Facciamolo a skuola”, l’anno scorso un nuovo romanzo, “L’imperfezione delle madri” - la ricordano ancora dal sindacato romano - . Ma come fa?, ci si chiedeva vedendola volteggiare - a volte senza fiato - tra arrivi e partenze, come inviata, e gli impegni di mamma di Alessandro, Andrea, Luca e Niccolò, e i libri, le trasmissioni tv (ha condotto “Questioni di famiglia” su Rai 3, è stata opinionista nei principali talk show). Chi l’ha conosciuta e letta chiamerà ancora, qui al giornale, per dire grazie".

Solo pochi mesi fa Marida Lombardo Pijola invitava i tanti amici alla presentazione rinviata causa Covid del suo ultimo libro, "L’imperfezione delle madri": "Sarebbe bellissimo vedervi, anzi guardarvi negli occhi oltre la mascherina", scriveva. Da sempre la giornalista è stata impegnata in prima linea a raccontare le ingiustizie, prima occupandosi di mafia e cronaca giudiziaria, ma anche di violenza sulle donne e di minori. Lo ha fatto scrivendo articoli su quotidiani e libri, di cui l'ultimo è stato era stato "L'imperfezione delle madri" pubblicato da La nave di Teseo. 

Numerosi i messaggi di ricordo e cordoglio da parte dei personaggi del mondo dello spettacolo: "Hai lasciato una sguardo dolce sugli altri, sempre, anche quando era più difficile", scrive su instagram, dove pubblica uno scatto in primo piano della collega, il presentatore Marco Liorni. 

"Quanto ci siamo stimate - la ricorda Rita Dalla Chiesa -. Quanto ci siamo parlate a volte solo con gli occhi. Quei tuoi occhi azzurri stupendi, che spesso mi trovavo davanti, a tavola, a qualche cena di amici. Ti ho voluto molto bene, per la tua grande correttezza nei confronti di chiunque. E adesso vorrei alzare il viso dal piatto, incontrare il blu dei tuoi occhi,e ricominciare il discorso da dove l’avevamo interrotto".

"Addio Marida - scrive la Debora Ergas, giornalista televisiva -. Persona speciale, trasparente come il tuo sguardo sulle persone e sul mondo. Non abbiamo fatto in tempo a vederci per quel caffè. Un abbraccio alla tua amatissima famiglia".

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