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Cronaca Torrevecchia / Via Mattia Battistini

Una 'bomba', poi il silenzio e le lacrime: "C'era sangue ovunque, sembrava un film dell'orrore"

Le sirene spiegate della polizia, poi lo schianto: "Sembrava una bomba". La folla della Metro Battistini che si fa silente e il sangue in strada. Gli attimi dopo la tragedia raccontati dai testimoni

Una delle zone più trafficate della città, in una delle ore maggiormente frequentate. Un pullulare di persone, intente a passare dai bus alla metro e viceversa. Dal centro alla periferia, per raggiungere l'"ultraperiferia". Il tutto per tornare a casa. A fermare la quotidianità, alle 19.50 di martedì 27 maggio, una Lancia Lybra a tutta velocità, lanciata a zig zag, da Primavalle verso Montespaccato. Nove persone travolte, una donna muore sul colpo. Altre otto persone restano ferite. Decine e decine le persone sotto choc.

"E' successo a pochi metri da casa mia", racconta Marco Visconti, leader del Movimento Capitale. "Ho sentito le sirene e lo schianto e subito mi sono precipitato in strada. Ho visto gente in lacrime. Anziani, ragazze, uomini di mezza età, tutti sconvolti". Una scena quasi post bellica racconta ancora Visconti: "Mi ha colpito il silenzio. E' una zona dove dalle 5 fino a sera tarda c'è un pullulare di persone. All'improvviso è calato il silenzio. Una scena surreale. Poteva finire ancora peggio se solo fosse successo poco più vicino alla metro: sarebbe stata una carneficina".

Sbalzati per aria e finiti contro le auto in sosta, alcuni dei feriti sono stati soccorsi sul posto. Un altro testimone racconta: "Ho visto due donne ferite, una era finita sotto un'auto, e una morta con la testa fracassata. Mi hanno detto che poi la macchina ha investito altri due in motorino più avanti, su via di Boccea". "Un'altra con una gamba rotta piangeva e chiedeva aiuto", racconta una donna. "Una scena che farò fatica a dimenticare".

"Sembrava una bomba", continua ancora un testimone. "Quando siamo usciti in strada c'erano delle donne stese per terra e sangue ovunque".

A squarciare l'irreale silenzio le sirene di ambulanze e polizia. In pochi minuti la strada finisce transennata. I feriti soccorsi e portati in ospedale. Davanti alle telecamere resta il cadavere di Corazon Abordo Perez, coperto da un telo turchese, e l'indignazione dei cittadini: "Siamo razzisti se diciamo che queste persone vanno cacciate? Siamo razzisti se ci facciamo giustizia da soli? Bene, allora sì scrivete che siamo razzisti".

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