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Cronaca Monterotondo

Monterotondo, lite in famiglia: uomo muore colpito alla testa. Interrogata la figlia di 19 anni

La vittima, 42 anni, è morto in ospedale a causa di una ferita al culmine di una lite in famiglia

Dramma familiare a Monterotondo Scalo. Un uomo di 42 anni, Lorenzo Sciacquatori, è morto in ospedale a seguito di una ferita riportata alla testa. Secondo quanto riferito dai carabinieri del comando provinciale di Roma il ferimento sarebbe avvenuto al culmine di una lite in famiglia avvenuta della mattinata di oggi in via Aldo Moro, nella zona Scalo di Monterotondo.

I militari della Compagnia di Monterotondo hanno portato in caserma la figlia dell'uomo di 19 anni. Sottoposta ad interrogatorio per tutto il giorno, la giovane è tornata a casa ma è ancora a disposizione della Procura.

La ricostruzione dei fatti

Secondo quanto emerso nel corso degli accertamenti effettuati dai carabinieri di Monterotondo e dagli interrogatori disposti dalla Procura di Tivoli, stamani Sciacquatori è tornato a casa ubriaco alle 5. Da prima ha preso a calci la porta e poi ha minacciato la compagna, l'anziana madre gravemente malata e la giovane figlia. Sul posto è sopraggiunta anche la sorella dell'uomo che ha assistito alle violenze portate avanti dallo stesso. 

Le quattro donne alle 8 hanno deciso di fuggire. La giovane, ancora in pigiama, è stata raggiunta all'altezza del portone dal padre che ha intimato loro di far ritorno in casa. A quel punto ha iniziato ad aggredire la sua compagna. E' a questo punto che la giovane ha reagito: ne è nata una colluttazione al culmine del quale Sciacquatori ha riportato le lesioni poi fatali. Aiutato e portato in ospedale dalle sue stesse vittime, il 42enne è morto poco dopo. 

Sui luoghi è stato rinvenuto un coltello, utilizzato dalla giovane. La procura spiega che "all’esito del primo esame del corpo della vittima, eseguito in queste ore (cui seguirà l’autopsia) non risulta che la morte sia riferibile a una lesione causata dal coltello ma, verosimilmente, da un colpo inferto dalla figlia nel corso dei fatti in precedenza descritti". 

Legittima difesa?

Nelle prossime ore, all’esito anche di ulteriori accertamenti e dell’esame autoptico, la Procura valuterà l’esatta qualificazione dei fatti e l’eventuale esistenza della legittima difesa, proprio alla luce del descritto svolgimento degli accadimenti, della condotta aggressiva dell’uomo e del conseguente tentativo di protezione della giovane sia di sé stessa, che della mamma e della nonna. 

Articolo aggiornato alle 21.20

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