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Venerdì, 19 Aprile 2024
Fermato il presunto omicida / Monterotondo

Ucciso a coltellate a Natale, la pista della lite per una casa

Constantin Horoceaunu, 63 anni, è stato trovato morto da un volontario di Sant'Egidio la mattina del 25 nel container in un cui viveva a Monterotondo. Indagine lampo dei carabinieri

Ucciso a coltellate il giorno di Natale. È finita così la vita di Constantin Horoceanu, 63enne originario della Romania, clochard che da qualche tempo viveva in un container installato in un campo di Monterotondo. E proprio quel container, diventato a tutti gli effetti una casa in cui ripararsi nei giorni di freddo e pioggia, potrebbe essere alla base del delitto, per cui è stato fermato un 39enne, anche lui originario della Romania e anche lui senzatetto.

L’indagine lampo è stata condotta dai carabinieri di Monterotondo, che nel giro di poco più di un giorno hanno ricostruito le ultime ore e gli ultimi giorni di vita di Horoceanu arrivando a un uomo con cui aveva avuto più di un litigio: A.D., 39 anni, conoscenza della vittima. Nel suo rifugio di fortuna i militari hanno trovato due coltelli, uno dei quali compatibili con le ferite del clochard ucciso.

Il corpo di Horoceanu è stato scoperto la mattina di Natale da un volontario della Comunità di Sant’Egidio, che aveva raggiunto il container in cui viveva per portargli il pranzo. Sono stati proprio i contatti tra le rete dell’associazionismo e del volontariato che hanno aiutato i carabinieri, coordinati dal procuratore Francesco Menditto, a ricostruire le conoscenze e le frequentazioni della vittima e a risalare al 39enne, fermato e trasferito in carcere per la concreta possibilità che potesse fuggire.

Il movente ancora non è chiaro, ma l’omicidio è certamente maturato nel contesto di estremo disagio e povertà della comunità di senzatetto della zona. Tra le ipotesi al vaglio c’è quella che il 39enne volesse sistemarsi nel container in cui viveva la vittima, deciso ad assicurarsi un posto caldo, asciutto e relativamente sicuro. Tutto però è ancora ancora in fase di accertamento, in attesa che il gip del tribunale di Tivoli convalidi il fermo. I carabinieri hanno intanto inviato tutti i reperti al Ris di Roma per le analisi del dna, mentre il medico legale si occuperà dell’autopsia per confermare ufficialmente le cause della morte e accertare la compatibilità tra le ferite e i coltelli sequestrati.

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