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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza di Monte Citorio

Sciopero della fame, cento giorni a Montecitorio

Qualcuno ogni tanto si avvicina incuriosito, si guarda intorno, legge gli slogan e poi decide di stringergli la mano. Lui è Gaetano Ferrieri, in sciopero della fame da 108 giorni

"Dal 4 giugno l'hanno notato in tanti in piazza montecitorio che fa digiuno, le TV nazionali gli son passate davanti ma tra quotidiani e tg non se lo fila nessuno": è il testo (Simone Mattei ndr) di una canzone dedicata a lui, lui è Gaetano Ferri, 54 anni veneziano. Dal 4 giugno 2011 sta davvero lì, in piazza Montecitorio, seduto sotto il suo gazebo a 50 metri dal "Palazzo", in sciopero della fame. Vuole il taglio dei costi della politica, una nuova legge elettorale e dimissioni in blocco del parlamento. "In virtù dell'articolo 50 della Costituzione Italiana noi abbiamo presentato petizione alle camere per tagliare i costi della politica, per riformare questa incostituzionale legge elettorale e quindi destituire questo parlamento".

Chi siete "Voi"? "Noi cittadini italiani, senza nessuna sigla e con la bandiera italiana e con la costituzione italiana in mano." Gaetano dal 4 giugno si nutre di succhi di frutta e sali minerali, ha passato la torrida estate romana sotto un gazebo, "in nome del popoplo italiano, perché nel sistema di bancarotta fraudolenta che ormai è l'Italia, con un 127% di debito pubblico è giusto licenziare gli amministratori che hanno saccheggiato il paese, non solo a livello economico, ma anche sociale. Qui la classe sociale più debole sta pagando tutto lo scotto del debito, e questa manovra è uno spremi-limoni del popolo. E non è finita: il 15 ottobre ce ne sarà un'altra che elimininerà le pensioni di anzianità e venderà in beni dello Stato".

"Bisogna riprendere in mano la situazione - continua Gaetano - e creare finalmente una seconda repubblica per i nostri figli, lo dobbiamo ai nostri padri che ci hanno dato la prima". E da dove si parte? "Noi parliamo e discutiamo, non c'è capopopolo, non una leadership, vogliamo una democrazia diretta. La base deve scegliere il rappresentante, un candidato a livello territoriale, e il nuovo parlamento, il nuovo governo". Il modello è l'Islanda: "là in un paio di mesi il popolo ha fatto arrestare i banchieri, ha destituito il parlamento. Ha riscritto la costituzione via internet".

Ferrieri racconta di essere stato ricevuto "a Palazzo" il 15 luglio, dopo 35 giorni di sciopero della fame: "Il presidente della camera Fini ci ha detto che non avendo nessun partito alle spalle, le camere riunite non potevano rispondere alle nostre petizioni e che dovevamo tornare con tre milioni di cittadini in piazza per poter dialogare". Quindi adesso l'appello è rivolto agli italiani, anche se forse, dice Gaetano, siamo più conosciuti nel resto del mondo: "le televisioni estere hanno fatto dei reportage, dalla Russia dalla Cina, dall' America all' Australia alla Francia, hanno fatto reportage e ci hanno dedicato servizi sui tg nazionali ". 107 giorni (oggi 108 ndr) a 50 metri dal parlamento italiano, e sembra che non lo abbia visto nessuno: "Mi hanno visto ma deviano tutti, dopo il 20 luglio di qua non passa più nessuno. E non se ne parla, non i giornali, non le televisioni. I giornali non ne parlano assolutamente. Ne ha parlato radio 105 e radio 24, qualche testata on line. La Rai ha battuto un secondo e mezzo facendomi passare per un disperato, a mezzanotte.

Chi è Gaetano Ferrieri, o almeno che persona è stata prima e fino al 4 giugno di quest'anno? Un veneziano di mezza età benestante con moglie e figli, ce lo racconta lui stesso: "Un tecnico consulente al C.A.F, sono stato amministratore delegato di tre società di capitale autorizzate alla certificazione dall'agenzia delle entrate". Ad un certo punto è scattata la scintilla: "Quando non ho visto più prospettive per i miei figli. Se uno è responsabile allora la scintilla scatta".      
     

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