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Cronaca

È morta Monica Vitti, attrice icona del cinema italiano. Aveva 90 anni

Attrice icona del cinema italiano, era assente dalle scene dal 2001,quando fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello

È morta Monica Vitti. l'attrice romana aveva 90 anni. Ad annunciarlo, è stato Walter Veltroni via social: "Roberto Russo, il suo compagno di questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c'è più. Lo faccio con grande dolore, affetto, rimpianto". Abitava nella zona di Piazza Bologna ed era nata in pieno centro.

Monica Vitti, pseudonimo di Maria Luisa Ceciarelli, era nata il 3 novembre del 1931 a Roma. Attrice icona del cinema italiano, era assente dalle scene dal 2001,quando fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello. Musa di Michelangelo Antonioni, regina della commedia all'italiana al fianco di Alberto Sordi.

Appresa la notizia, un lungo applauso è andato in scena nella sala stampa a Sanremo. Amadeus, il direttore di Rai1 Stefano Coletta e tutti i presenti in sala hanno reso omaggio all'attrice. "Se ne va una leggenda, Monica Vitti. Unica, indimenticabile, resterà sempre nel cuore degli italiani", ha commentato Nicola Zingaretti, presidente della regione Lazio, con un post su Facebook. 

"Monica Vitti è stata una delle più grandi attrici italiane, una donna straordinaria che ha segnato la storia del cinema con interpretazioni memorabili. Roma, la sua città, la piange insieme a tutto il Paese e le renderà omaggio come merita una stella", il ricordo su twitter il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

La malattia dell'attrice 

La Vitti viveva ormai ritirata da anni a causa di una malattia degenerativa simile all'Alzheimer protetta dall'amore del marito Roberto Russo, il fotografo sposato in segreto nel 2000. L'ultima sua apparizione in pubblico risale al marzo del 2002, l'ultimo film in cui ha lavorato "Scandalo segreto" per il quale fu regista e sceneggiatrice.

La Roma di Monica Vitti

In una intervista rilascia a Gianfranco Gramola e alla sua rivista online "Interviste romane" il 28 aprile 1998, Monica Vitti raccontò il suo essere romana: "Io "credo" di essere nata a via Francesco Crispi, nella Roma umbertina per intenderci. Mio padre era romano, quello delle famose sette generazioni, e mia madre era bolognese. Il resto non me lo ricordo, perché ero troppo piccola (risata). Mio padre era Ispettore del Commercio Estero e ci portava ovunque, perché doveva spostarsi per lavoro. Siamo andati in Sicilia e dopo siamo tornati a Roma". 

L'attrice si diceva "innamorata pazza di Roma" per i colori, per l'ironia della gente. "Il fatto che i romani non si stupiscono più di niente è perché loro lo possono fare. Hanno visto tutto, sanno tutto, perché vivono in una città che ha talmente tanta storia da far invidia a tutto il resto del mondo", raccontò.

In quell'intervista Monica Vitti, aggiunge che "Roma non ha presunzione, nonostante sia così, proprio architettonicamente potente. Roma è simpatica, come i suoi abitanti, i negozianti e la gente comune, insomma sono simpatici e con la loro ironia e allegria, rispecchiano la propria città".

Il ricordo di Carlo Verdone

Tra i primi a ricordarla, Carlo Verdone, con un messaggio sui social: "Monica Vitti ci lascia e con lei se ne va un'attrice di immenso spessore, gran carattere e forte personalità. In un cinema tutto o quasi al maschile lei ed Anna Magnani hanno rappresentato il talento femminile ai massimi livelli. Perfetta e credibile sia nel drammatico che nella commedia lascia un' eredità dura da colmare. Tutte le giovani attrici dovrebbero studiare le sue interpretazioni. Ne trarrebbero una grande, immensa lezione. Nella sua lunga malattia ha avuto accanto un uomo ammirevole, eccezionale: Roberto Russo. A lui il mio abbraccio più sincero e forte. Grazie Monica per tutto quello che ci hai dato. Nella risata e nella riflessione".

L'omaggio alla Festa del Cinema 

A Monica Vitti, era stato dedicato, in occasione dei suoi 90 anni, un film-documentario presentato alla Festa del Cinema di Roma. "Una grande attrice portabandiera della dignità della donna", così l'aveva definita Fabrizio Corallo, che aveva diretto "Vitti d'arte, Vitti d'amore". Il docu-film ripercorreva la vita e la carriera della musa di Michelangelo Antonioni, l'antidiva per eccellenza dalla voce roca e gli occhi magnetici, spiritosa, drammatica, con una verve innata, simbolo del cinema italiano da anni scomparsa dalle scene per ragioni strettamente personali.

La carriera di Monica Vitti

La sua caratteristica voce rauca e l'innata verve l'hanno accompagnata per quasi quarant'anni di carriera cinematografica. Ha interpretato ruoli nella "tetralogia dell'incomunicabilità" di Michelangelo Antonioni (L'avventura, La notte, L'eclisse e Deserto rosso) che le diedero fama internazionale. Ma anche ruoli brillanti (da La ragazza con la pistola a Io so che tu sai che io so) che la fecero considerare l'unica "mattatrice" della commedia all'italiana, tenendo ottimamente testa ai colleghi uomini Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni.

Ha ottenuto numerosi premi, tra cui cinque David di Donatello come migliore attrice protagonista, tre Nastri d'argento, dodici Globi d'oro (di cui due alla carriera), un Ciak d'oro alla carriera, un Leone d'oro alla carriera a Venezia, un Orso d'argento alla Berlinale, una Concha de Plata a San Sebastián e una candidatura al premio BAFTA.

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