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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Casal Bertone / Via Domenico de Dominicis

Lanciano molotov contro un palazzo per vendicare l'affronto subito: in 4 finiscono nei guai

I fatti risalgono al 29 giugno. Fatale una bandana, grazie alla quale uno dei responsabili è stato riconosciuto ed individuato

Un 33enne in carcere, un 41enne agli arresti domiciliari e 2 ragazzi di 25 e 26 anni denunciati a piede libero, accusati, a vario titolo, di incendio aggravato, fabbricazione e porto illegale in luogo pubblico di congegni equiparati alle armi da guerra e favoreggiamento personale.

E’ il risultato di un’indagine dei Carabinieri della Compagnia Roma piazza Dante, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, partita la mattina del 29 giugno scorso, quando i militari intervennero in due abitazioni di via De Dominicis, a Casal Bertone, dove qualche ora prima, ignoti avevano lanciato delle bottiglie incendiarie.

Di fondamentale importanza, oltre alle tracce repertate sul posto, le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Dalle immagini, i Carabinieri hanno potuto ricostruire che, nella serata precedente, nei pressi di un bar della zona, il gruppetto dei 4 romani ebbe una discussione animata con alcuni cittadini albanesi, avendo la peggio: uno degli italiani, in particolare, fu colpito al volto da un pugno.

Gli italiani, determinati a vendicare l’affronto subìto, acquistarono delle bottiglie di birra e un accendino in un bar, poi raggiunsero le presunte abitazioni dei cittadini albanesi verso cui lanciarono le bottiglie incendiarie che fabbricarono lungo il percorso.

Durante il sopralluogo, i Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante repertarono un frammento di stoffa, che era stato utilizzato come “stoppino” per le bottiglie incendiarie e che è stato immediatamente ricondotto ad una bandana per capelli indossata da uno dei responsabili del raid, immortalata anche dalle telecamere di sorveglianza.

Oltre alle due persone colpite dalle misure cautelari, i Carabinieri hanno denunciato a piede libero i due giovani di 25 e 26 anni poiché ritenuti responsabili di favoreggiamento per aver cercato di eludere le indagini per “coprire” gli esecutori materiali dell’atto incendiario.        

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