Rebibbia, molotov contro auto degli agenti della Polizia Penitenziaria
A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, che esprime "solidarietà alle due colleghe" ed auspica che si faccia luce sull'inquietante episodio
Due auto private di agenti del corpo di Polizia Penitenziaria in servizio nella sezione femminile del carcere di Rebibbia sono state bruciate a seguito di un lancio di molotov e distrutte dalle fiamme appiccate nella notte da ignoti. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, che esprime "solidarietà alle due colleghe" ed auspica che si faccia luce sull'inquietante episodio.
Le fiamme sono scoppiate nel pomeriggio di domenica in via Bartolo Longo, nel parcheggio del carcere. A bruciare una Fiat 500 e una Lancia. Sul posto, dagli agenti del commissariato di San Basilio che indagano, è stata trovata anche una bottiglia infiammabile inesplosa.
"Quel che è avvenuto questa notte nel parcheggio delle auto private del personale in servizio nella Casa Circondariale femminile di Rebibbia a Roma merita di essere approfondito con estrema attenzione. Va chiarito se, come sembra, si è trattato di una vera e propria intimidazione ai danni di due poliziotte penitenziarie del carcere romano da persone non identificate, che hanno incendiato le auto nella notte. Auspico che le indagini facciano piena luce su questo grave e inquietante episodio- dichiara il Segretario Generale del Sappe Donato Capece, che stigmatizza come- dopo le gravi vicende di Santa Maria Capua Vetere, sono state molte le prese di posizione inneggianti all'odio verso il Corpo di polizia penitenziaria ed i suoi singoli appartenenti da parte dell'area extraparlamentare ed antagonista in tutta Italia".
La Polizia penitenziaria "è e rimane un Corpo di Polizia dello Stato sano e fondamentale a garantire l'ordine democratico e la sicurezza dei cittadini", conclude Capece.
Vicinanza alle agenti è arriva anche da Giancarlo Cenciarelli, Segretario generale Fp Cgil Roma e Lazio, e Stefano Branchi, Polizia Penitenziaria Fp Cgil Roma e Lazio: "La nostra solidarietà va alle agenti vittime dell’atto criminale che, fortunatamente, non ha riscontrato feriti. Sulla vicenda, che segue al lancio di bombe carta sul muro di cinta del medesimo settore di pochi giorni fa, faranno chiarezza gli inquirenti. Che siano intimidazioni legate a specifiche questioni interne all’istituto o si inseriscano in un più complessivo attacco al Corpo di Polizia Penitenziaria, è un ennesimo segno del clima di esasperazione e insicurezza che si respira all’interno degli istituti di detenzione, nel Lazio come in ogni parte del paese".