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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Infernetto / Via Salorno, 79

Da Tor Sapienza all'Infernetto: i minori nel X municipio, polemiche contro il Campidoglio

Dura presa di posizione dell'assessore al Welfare e alla salute del municipio: "Quando non si presta attenzione alle esigenze dei Municipi e si spostano emergenza, accadono fatti come Tor Sapienza"

"Dove li hanno portati?". Appena appresa la notizia del trasferimento dei minori dal centro di viale Morandi a Tor Sapienza, molti romani hanno cominciato a chiedersi il destino di quel gruppo di rifugiati. Al solito l'egoismo e la sindrome "nimby", declinata in maniera razzista, era il sottofondo a questa domanda? "Non è che li portano qui?". "Se li portano qui, sarà guerra", e via con frasi simili. A far conoscere il destino dei migranti della periferia est di Roma è l'assessore  al Welfare e alla Salute del X Municipio di Roma Capitale, Emanuela Droghei. Già, il X municipio, perché è via Salorno all'Infernetto la destinazione scelta per il gruppo.

Non mancano le polemiche. La stessa Droghei non le manda a dire: "Il caso di Tor Sapienza ci spinge a riflettere e ci insegna tante cose, ma il Campidoglio continua a spostare il fulcro del problema e a ignorare i territori, pur servendosi dei Municipi in caso di necessità. Venticinque minori ospitati nella struttura di accoglienza oggetto di attacchi sono stati trasferiti nel X Municipio, all’Infernetto, dove già sono stati ospitati quindici ragazzi richiedenti asilo politico, sempre inviati dal governo capitolino".

L'assessore ci tiene a specificare che non si tratta di uno scarico di responsabilità: "Quando non si presta attenzione alle esigenze dei Municipi e non si costruisce un'adeguata rete di assistenza accadono fenomeni come quello di Tor Sapienza e non serve a nulla spostare i giovani da un luogo all'altro. Non si tratta di scaricare le responsabilità; per cultura politica non ci sottrarremo mai alla collaborazione e all'accoglienza, ma i Municipi, e le forze del terzo settore che ogni giorno collaborano insieme, devono essere coinvolti in una sfida più grande verso un'integrazione sociale degna di questo nome e resa possibile da una città aperta e grande come Roma. In questi mesi abbiamo aspettato risposte importanti che non sono mai arrivate. La nostra città e chi la abita non meritano questo atteggiamento. Sulle politiche sociali abbiamo bisogno di un cambio di passo notevole, altrimenti casi come quello di Tor Sapienza continueranno ad essere all'ordine del giorno".

La conferma, dopo le dichiarazioni dell'assessore al walfare del X Municipio Emanuela Droghei, arrivano anche dal presidente del parlamentino di Ostia Andrea Tassone: "Ancora una volta, le nostre competenze sono state ignorate dal Campidoglio e, soprattutto, dal sindaco Marino che ha bisogno di ritrovare la connessione con i problemi e le esigenze di questa città. I Municipi sono per definizione un front office: i presidenti che li rappresentano non possono essere considerati come delle comparse, da utilizzare a proprio piacimento. Roma è per sua vocazione una città aperta e allargata, ma non si può più tollerare che si prendano decisioni sulla testa di tutti senza interpellare chi, ogni giorno e con risorse limitate, cerca di dare risposte alla cittadinanza. Credo che questa città abbia bisogno di uno scatto di responsabilità”.

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