Aveva fatto perdere le proprie tracce più di un anno fa quando una sentenza del Tribunale di Sulmona lo aveva condannato a 4 mesi di reclusione per furto aggravato. La latitanza, per un 39enne cittadino del Kosovo, è finita ieri sera, intorno alle 23, in via dell’Arco di Travertino quando dopo diversi servizi di osservazione e pedinamento i Carabinieri di Frascati hanno notato l’uomo e gli hanno chiesto le generalità.
Il documento esibito, un passaporto bulgaro, è subito apparso non regolare. Dopo accertamenti più approfonditi, è  emerso che il passaporto era stato contraffatto e che era lui la persona ricercata.

Una vicenda di criminalità ordinaria che ha subito una svolta imprevista quando i carabinieri hanno provveduto a perquisire l’abitazione dell’uomo. Nell’appartamento sono stati infatti rinvenuti numerosi documenti falsificati di paesi dell’est Europa e attrezzature altamente specializzate, utilizzate per scassinare porte, casseforti e saracinesche, ritrovamenti che hanno fatto pensare ad un possibile collegamento tra l’ex militare serbo e i ‘Pink Panthers’,  la nota banda formata anche da ex militari e paramilitari provenienti dall’ex Jugoslavia, Montenegro e Serbia, che è stata oggetto di cronaca per rapine spettacolari nelle gioiellerie di tutto il mondo e le rocambolesche fughe.
Le indagini sulla vicenda sono tuttora in corso ad opera di Carabinieri e con il supporto dell’A.I.S.I, Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna.