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Cronaca San Giovanni / Via Ipponio

Metro C: tutti contro l'abbattimento dei 109 alberi di viale Ipponio

Abitanti, associazioni e municipio contro una mossa dell'Amministrazione Comunale giudicata incomprensibile. Alla demolizione del giardino dei residenti corrisponderebbe infatti il salvataggio di un impianto sportivo privato

Abbattere centonove alberi per fare posto al cantiere della nuova stazione Metro C su viale Ipponio. Al posto del polmone verde per cui i residenti si sono prodigati a lungo con cura e a proprie spese, macchine demolitrici, polveri e rumore. Protestano gli abitanti e le associazioni. Protesta con loro Nathalie Naim, consigliera PD per il primo Municipio.

SALVARE IL CEMENTO SACRIFICANDO IL VERDE - "Doveva essere allestito nell'ampia area occupata dal centro sportivo Tennis Roma, che però si è opposta drasticamente - spiega la Naim - così Roma Capitale ha cambiato idea e ha spostato il progetto del cantiere nell'area dove adesso c'è il grande parco”.

TRE BUONE RAGIONI PER NON FARLO - Una scelta che fa acqua da tutte le parti, secondo la Naim, per almeno tre ragioni: innanzitutto, “l'area su cui sorgono gli impianti sportivi è di proprietà del Comune, che la dà in concessione a privati per una cifra irrisoria, si parla di 1.800/2.000 euro all'anno”; in secondo luogo, “Terminati i lavori i campi potranno essere ripristinati, visto che la metropolitana va sotto terra - riflette la Main, - mentre i centonove alberi, una volta abbattuti, non si possono ripristinare”; inoltre “Quegli spazi verdi sono stati interamente creati e curati dagli abitanti, che si sono prodigati per la bonifica dell'area, costruendo la pedonale lungo gli edifici, piantando paletti, costruendo l'impianto idrico, curando le piante, portando giochi per i bambini”.

A RIDOSSO DELLE SCUOLE - “Non solo - prosegue la Consigliera Municipale, - non dimentichiamo che l'area verde è a ridosso di una scuola materna e di una scuola media. Un cantiere significa macchine, polveri, rumori e inquinamento a pochi metri dalle finestre dove i bambini fanno lezione e dal giardino in cui fanno ricreazione”.

"CHE INSEGNAMENTO SARA' PER I BAMBINI?" - Salute, ambiente e sentimento sacrificati ad un interesse pubblico, la stazione metropolitana, che preferisce salvare un campo di cemento piuttosto che il verde, il paesaggio e la natura. E “un brutto insegnamento per quei ragazzini che oggi vivono il parco e che hanno aiutato i genitori a curarlo e a farlo diventare un piccolo paradiso naturale”. Già perché Nathalie Naim si domanda “Che cosa capiranno i bambini? Gli hanno insegnato a prendersi cura degli spazi intorno, dei luoghi, del verde. Come gli si spiega che le macchine calpesteranno il loro impegno e che la loro dedizione non è servita a nulla?”.

L'APPELLO A MARINO E AL COMUNE - “E' una scelta inaccettabile. Non è possibile che l'Amministrazione dia uno spazio in concessione ai cittadini e poi se lo riprenda quando c'è di mezzo un interesse maggiore”. La Consigliera lancia un appello all'Amministrazione Capitolina perché “faccia un passo indietro, nel rispetto del verde: che è patrimonio di tutti”. E intanto a Marino sono arrivate le proteste dell'Associazione "Ipponio Verde" e una letterina scritta dai bambini di viale Ipponio. Già il primo luglio c'era stata una manifestazione davanti al Colosseo contro l'abbattimento di ottantanove alberi secolari al Parco del Celio, anch'essi sacrificati a un cantiere Metro C. Ora le proteste per alberi e arbusti in zona Ambaradan. Non solo. Proprio oggi il Consorzio Metro C conferma la sospensione dei cantieri dal 9 agosto. Saranno molti gli animi da sedare per la nuova Amministrazione comunale.

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