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Cronaca

Rinvio Metro C, esposto alla Corte dei Conti del Codacons: "Una vergogna europea"

L'azione legale è stata avanzata dall'associazione a difesa dei consumatori dopo l'annuncio di un ennesimo rinvio: "Accertare il danno erariale"

“Una vergogna europea”. Così è stata definita la metro C dal Codacons, il Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell'Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori, che questa mattina ha presentato un esposto alla Corte dei Conti di fronte all'ennesimo rinvio nella partenza della nuova linea metropolitana, a giugno 2014. L'associazione chiede di accertare il “danno erariale prodotto dall'ennesimo rinvio della Metro C e dall'inattività della talpa meccanica che si prolunga dal 2011”.

A spiegare i motivi del ricorso il presidente Carlo Rienzi: “La situazione della Metro C è divenuta oramai intollerabile. Continui rinvii, lavori a rilento, ritardi di ogni tipo, e ora si scopre addirittura che la talpa meccanica che avrebbe dovuto scavare le gallerie della nuova linea è ferma a San Giovanni dall'ottobre del 2011” afferma. Per il presidente del Codacons tutto questo è un “danno per i cittadini, privati di un servizio essenziale come la metropolitana” ma è anche la causa di un aumento “abnorme” dei costi “passati da meno di 2 miliardi di euro a oltre 5 miliardi”.

Le conseguenze per l'associazione che lavora a difesa dei consumatori possono essere davvero pesanti: “Temiamo seriamente che la Metro C possa non vedere mai la luce. Allo stato attuale e considerati gli infiniti problemi connessi all'opera che si prolungano da anni, ai cittadini romani risulta difficile credere che il progetto possa un giorno diventare realtà. Ciò che è certo, è che la vicenda della linea C ha regalato a Roma l'ennesima figuraccia agli occhi dell'Europa e del mondo».

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