Cantieri bloccati. Operai in presidio che bloccano l'accesso ai mezzi pesanti. Dirigenti e personale del consorzio Metro C che non riescono a entrare nei loro uffici. Continua la protesta dei lavoratori della Metro C al secondo giorno del nuovo, ennesimo, sciopero. Ferme tutte le lavorazioni. Fin dalle prime ore di questa mattina i lavoratori edili assieme ai sindacati Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil si sono riuniti in presidio presso il campo base di via dei Gordiani.

Al centro il pagamento degli stipendi. Come hanno spiegato i sindacati, secondo l'accordo del 13 novembre scorso infatti i soldi alle imprese appaltatrici dovevano essere anticipati dal consorzio Metro C dietro la garanzia data da una delibera capitolina con cui si spostavano le competenze per lo sblocco dei finanziamenti da parte dell'amministrazione capitolina dall'assessorato al Bilancio a quello alla Mobilità. “Tutte le parti devono onorare gli accordi” dichiarano i Segretari Generali Anna Pallotta della Feneal Uil di Roma, Andrea Cuccello della Filca Cisl di Roma, Mario Guerci della Fillea Cgil di Roma e Lazio.

“Il Consorzio onori gli accordi e paghi immediatamente gli stipendi dei lavoratori, in arretrato da tre mesi. Bloccheremo le lavorazioni ad oltranza, la protesta non si ferma e proseguirà fino a quando non saranno erogate le dovute spettanze e rispettati i diritti. I lavoratori e la cittadinanza non possono essere tenuti in ostaggio dal Consorzio” spiegano i sindacalisti.

Per il consigliere capitolino Athos De Luca la protesta degli operai è “strumentale” come “forma di pressione nei confronti del Comune”. Scrive De Luca: “Le dichiarazioni di Metro C che definisce inaffidabile Roma Capitale sono gravissime nei confronti di un'Amministrazione che, contrariamente a quanto si afferma, negli ultimi anni è stata troppo disinvolta nel pagare a Metro C il 92% delle opere del tratto Pantano - San Giovanni, senza aver avuto in consegna neppure 1 km di metropolitana”. Per De Luca non è il Comune inaffidabile ma il Consorzio delle imprese Metro C che “non hanno rispettato i progetti, i tempi di consegna e i costi stabiliti”.