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Cronaca

A terra e sanguinante in commissariato: il giallo di Massimiliano il "Brasiliano"

Il video e le foto postate dallo stesso uomo lo riprendono mentre discute animatamente con polizia e carabinieri

Sanguinante e sdraiato in terra in commissariato. Lui è Massimiliano Minnocci, meglio conosciuto come "Brasile" ed il video di una sua discussione animata con polizia e carabinieri è stato postato sulla propria pagina facebook divenendo virale nel volgere di poche ore. Giovedì 15 novembre il 39enne romano posta un'altra immagine, sanguinante in volto, a petto nudo e circondato dalla polizia. Ma cosa è accaduto realmente?

Secondo quanto si apprende da fonti investigative Massimiliano Minnocci sarebbe stato accompagnato negli uffici del commissariato Sant'Ippolito per essere denunciato per "oltraggio a pubblico ufficiale"dopo aver apostrofato un dirigente di polizia a Pietralata. Una volta entrato negli uffici, avrebbe dato in escandescenza prima distruggendo un computer, e poi dando una testata ad una porta a vetri che gli avrebbe provocato le ferite sul volto. Bloccato non senza difficoltà la denuncia si è quindi trasformata in arresto con le accuse di "oltraggio", "resistenza a pubblico ufficiale", e "danneggiamento ai beni dello Stato". Convalidato l'arresto in sede di direttissima "Brasile" è stato poi rimesso in libertà il giorno dopo (era il 7 ottobre). 

Per ricostruire i fatti è necessario però fare un passo indietro. La discussione con le forze dell'ordine risale allo scorso 6 di ottobre a Pietralata. Nelle immagini video si vede "Brasilessss_official", come si indentifica sulla propria pagina Instagram, visibilmente alterato, a petto nudo e con le mani sanguinanti mentre discute animatamente con quello che si è poi appreso essere un dirigente della Questura di Roma: "Me te magno a mozzichi", ripete Brasile, davanti ad altri poliziotti e carabinieri che si trovavano nel quartiere del Municipio Tiburtino dove CasaPound scese in piazza per dire basta all'immigrazione incontrollata, al degrado ed alla violenza.

Ad oltre un mese di distanza Massimo Brasile ha postato il video sulla propria pagina facebook, con lo stesso divenuto virale nel volgere di poche ore. Il 15 novembre un secondo post, la foto che lo ritrae sanguinante in commissariato, a cui poi fa seguito un terzo post nel quale annuncia la diretta facebook per spiegare la sua versione dei fatti. "Questo video sta girando dappertutto, questo è un video che hanno fatto e che dovevano AVERE SOLO LE FORZE DELL ORDINE ....GRAZIE", il commento del 39enne al video a cui fa seguito quello alla foto: "CHE VOLETE DIMOSTRA’ CHE SETE FORTI?? VERGOGNATEVE !!!"

Ma chi è Massimiliano Minnocci detto Brasile? Culturista, tatuatore, ultras della Roma, Minnocci non nasconde le sue simpatie per l'estrema destra, come dimostrano le centinaia di tatuaggi che ricoprono il suo corpo con celtiche, svastiche e riferimenti al fascismo ed al nazismo. Molto seguito sulla sua fanpage social, il Brasiliano venne intervistato da Enrico Lucci nella trasmissione Reality Sciò andata in onda su Rai 2.

Bloccato su Facebook, "Brasile" ha raccontato la propria versione dei fatti in una diretta Instagram: "Non voglio accusare nessuno - le parole di Massimiliano Minnocci -. Sono un po' emozionato. Nella vita possono accadere cose più grandi di noi e questa è una di quelle". Poi spiega cosa è successo: "Questi giorni sono uscite cose successe un mese fa. Prima un video che solo forze dell'ordine potevano avere perchè è stato girato da loro. Siccome non ho nulla da nascondere ho preso il video e l'ho postato su facebook e instagram. Nel video sono ubriaco, un po' alterato, ma non lo hanno tolto".

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Sempre su Instagram poi Minnocci racconta della foto: "Oggi è girata una foto che mi ritraeva sdraiato a terra, con la  faccia ricoperta di sangue in una stanza piena di sangue". "Sono stato messo con la testa su una cassetta della frutta - spiega ancora il 39enne romano -. La foto ha girato poi in tutta Italia ed è stata fatta dalle forze dell'ordine". "Come ho fatto con il video - prosegue Brasile nella diretta Instragram - ho postato la mia foto, dove ero a terra, faccia ricoperta di sangue, come un cane, sopra una cassetta della frutta e legato come un salame".

Massimiliano Minnocci poi spiega perchè non doveva essere portato in commissariato: "Io sono borderline, quando mi hanno arrestato mi dovevano portare al Pertini perchè ero sanguinante in quanto mi ero tagliato da solo. Mi facevano una puntura calmante e poi mi portavano in caserma. Nel video si sente: "Portiamolo in questura che ce lo cuciniamo in  Questura". Quando succede qualcosa a noi dobbiamo dire che siamo cascati dalla scale. Loro per legarmi si sino 'intruppati' (sono inciampati ndr) e si sono fatti dare 15 giorni. In causa ho dichiarato quanto successo, non sono uno stinco di Santo - conclude Brasile - ma non è giusto che venga trattato così. Non dico quello che ho subito, lo dirò davanti al Giudice, io non so' infame. Voglio fare una domanda alle forze dell'ordine: perchè girava quella foto? Se non fosse girata non avrei mai detto nulla. L'avete messa per dire ' questo è quello che idolatrate, questo è il Brasiliano, guardate come lo trattamo". 

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