rotate-mobile
Cronaca Prati / Piazzale Clodio

Massacrò Chiara: sconto di pena per Maurizio Falcioni, malore per il padre della ragazza

Sedici gli anni di pena che il 37enne dovrà scontare, in primo grado era stato condannato a venti. Il pestaggio avvenne il 3 febbraio del 2014, la vittima ancora in coma

Uno sconto di pena di quattro anni di carcere, da venti a sedici. Questa la sentenza data in appello stamattina a Maurizio Falcioni che nel febbraio del 2014 massacrò di botte l'allora fidanzata, la 16enne Chiara Insidioso Monda, riducendola in uno stato di disabilità permanente. Dopo la sentenza di primo grado (19 dicembre 2014), in cui il Falcioni venne condannato a 20 anni di carcere e all'interdizione perenne dai pubblici uffici, alla lettura della sentenza di stamattina il padre della ragazza, Maurizio Insidioso Monda, ha accusato un malore richiedendo l'intervento dell'ambulanza, che lo ha trasportato in ospedale dove è ancora sotto osservazione. 

IL PESTAGGIO - Il pestaggio avvenne il 4 febbraio del 2014, mentre Roma si allagava in quella che è passata alla storia come l'alluvione Capitale, quando Maurizio Falcioni, fidanzato di Chiara all'epoca 17enne, le diede così tante botte  da fratturarle la mandibola e un'orbita, spappolarle la milza e provocarle un ematoma alla cervello.Da allora la ragazza è in coma. Il padre e la madre della ragazza, i parenti, e gli amici, non hanno capito lo sconto di pena. "Vergogna, vergogna, non c'è giustizia", hanno gridato subito il papà e la mamma. 

CHIARA  - Chiara Insidioso Monda era diplomata all'Istituto alberghiero, il padre ha sempre pensato che Falcioni, di 16 anni più grande di lei, l'avesse circuita. "Ho tentato tante volte di allontanarla da lui - aveva dichiarato dopo il pestaggio - ma non ci sono riuscito". Dopo la decisione della Corte d'Appello è stato difficile parlare con parenti e amici. Molti quelli in lacrime, altri urlavano e tutti si disperavano. Una cinquantina di persone che ha poi lasciato con difficoltà il palazzo circolare all'interno della Cittadella Giudiziaria. Polizia, carabinieri e agenti della penitenziaria hanno faticato a tenere la situazione tranquilla.

"CHIEDO SCUSA" - In aula Falcioni, poco prima che i giudici andassero in camera di consiglio, aveva spiegato: "Chiedo scusa per quello che ho fatto, non volevo ucciderla". Lui, 37 anni, faceva piccoli lavori nell'edilizia. L'aggressione a Chiara - secondo gli inquirenti - era iniziata per una gelosia. Lui l'accusava di avere un amante. Poi le botte, le ferite, i traumi. Chiara, che all'epoca aveva solo 17 anni, era andata a vivere con il fidanzato, ad Ostia.

AGGREDITO GIORNALISTA - E molti sono stati i problemi all'uscita dalla Cittadella Giudiziaria. "Come si fa a scusare un assassino così?". Chiara comunica con il padre muovendo solo due dita. All'uscita alcuni degli amici e parenti che avevano dato vita stamane ad un picchetto di ricordo per Chiara hanno aggredito un giornalista che stava facendo alcune foto. Grida e spinte per raggiungere il cronista che è stato poi allontanato da polizia e carabinieri.

IL PADRE DI CHIARA SU FACEBOOK - Ancora ricoverato in nosocomio, Maurizio Insidioso Monda ha poi espresso la amarezza per la sentenza sul proprio profilo facebook postando una foto di Maurizio Falcioni: "Ora sono in ospedale al S.Spirito non ho tanta voglia di parlare sono stanco...ora è tutto buio...vedere lui ridere e darsi le pacche sulle spalle con il suo avvocato è stato duro....ne terrò conto....tu sarai il mio motivo di vivere ancora".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Massacrò Chiara: sconto di pena per Maurizio Falcioni, malore per il padre della ragazza

RomaToday è in caricamento