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Cronaca Trastevere / Via Garibaldi

Carlo Macro ucciso a Trastevere: Marino visita la famiglia

La madre del giovane ucciso in via Garibaldi: "Accogliamo questo primo segnale di attenzione da parte del sindaco". L'assassinio si consumò lo scorso 17 febbraio

"Rivolgeremo al primo cittadino le nostre richieste, affinché quello che è accaduto a Carlo non succeda più a nessuno". Così Giulia Bramonti, la madre del 33enne ucciso con un cacciavite lo scorso 17 febbraio alle pendici del Gianicolo, accoglie la richiesta del sindaco di Roma Ignazio Marino di un incontro con i familiari della vittima. Una visita che avverrà domani 26 aprile e che segue la nascita dell'associazione denominata "Carlo Macro, per la cultura della legalità" presentata lo scorso 23 aprile dalla famiglia e dagli amici di Carlo.

LA MADRE DI CARLO - Ad accogliere la richiesta del Primo Cittadino la mamma di Carlo: "nella speranza che il nostro incontro si riveli utile per tutta la città. Rivolgeremo al primo cittadino le nostre richieste, affinché quello che è accaduto a Carlo non succeda più a nessuno. In particolare - aggiunge in una nota Giuliana Bramonti - oltre a chiedere un albero in memoria di Carlo e la costituzione del comune come parte civile nel processo contro l'assassino, lo inviteremo a mettere fine alla realtà delle roulotte adibite a dimora ed a promuovere progetti ed attività nelle scuole per la cultura della legalità".

VIDEO - LE PAROLE DELLA MADRE DI CARLO MARCO

OMICIDIO A TRASTEVERE - Carlo Macro venne ucciso con un cacciavite in via Garibaldi alle 2 della notte dello scorso 17 febbraio. Qui un cittadino indiano lo colpì uccidendolo. Carlo Macro si era fermato nei pressi della roulotte insieme al fratello di 35 anni per espletare dei bisogni fisiologici. Dalla testimonianza resa dal fratello più grande i due non pensavano che li abitasse qualcuno ed anche per questo avevano lasciato l'autoradio accesa.

ARRESTATO - Il cittadino straniero è stato poi arrestato dai carabinieri della Compagnia Trastevere diretti dal Tenente Colonello Massimiliano Sole. Joseph White Klifford era un volto noto nel quartiere di Trastevere. Frequentava la mensa della Caritas e venne descritto da molti abitanti come una persona tendenzialmente tranquilla.

POLEMICHE - Il 57enne indiano si trovava nella roulotte nell'ambito del progetto di accoglienza di Sant'Egidio e proprio questo particolare ha scatenato una polemica, con Fabrizio Santori che nell'occasione affermò: "Di fronte a questo omicidio Sant'Egidio ha responsabilità morali gravi, perché certe politiche di assistenzialismo non sono altro che operazioni di marketing sociale, considerando che, se volesse, S.Egidio potrebbe anche domani impiegare risorse adeguate a mettere fine alle realtà delle roulotte e dei camper disseminate su strada".

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