Giallo Torvaianica: "Maria Corazza uccisa a coltellate, poi Raco si è gettato nel rogo"
Gli esiti dell'autopsia sulla 46enne di Pomezia fugheranno gli ultimi dubbi sul rogo in cui i due hanno trovato la morte lo scorso 14 giugno
Maria Corazza, la 46enne di Pomezia trovata senza vita nella sua Ford Fiesta carbonizzata venerdì 14 giugno in un terreno a Torvaianica, potrebbe essere stata uccisa con una coltellata prima di bruciare tra le fiamme che hanno avvolto anche Domenico Raco, il 39enne calabrese trovato senza vita sul sedile anteriore della stessa utilitaria.
L'ipotesi, che potrebbe diventare certezza solo lunedì 24 giugno quando sarà effettuata l'autopsia anche sul corpo della vittima, è legata infatti al ritrovamento di un coltello nell'auto. L'arma è stata rinvenuta nel corso dei rilievi effettuati di carabinieri sull'utilitaria data alle fiamme.
Dunque un omicidio-suicidio, forse per un amore non ricambiato da Maria Corazza, sposata e madre di una 13enne, che avrebbe portato Domenico Raco ad ucciderla per poi gettarsi nel rogo dove i corpi dei due sono stati trovati carbonizzati in via di San Pancrazio. Sul corpo del "calabrese", come risulta dall'autopsia effettuata al Policlinico Tor Vergata, non ci sono segni di violenza esogena, che invece potrebbero essere presenti sulla 46enne, sul cui corpo sarebbe stata trovata una ferita d'arma da taglio.
Scagionato il compagno della donna, ascoltato dai carabinieri subito dopo il rinvenimento dei due corpi a Torvaianica, e risultato totalmente estraneo ai fatti, si avvalora l'ipotesi dell'omicidio-suicidio. Domenico Raco, 39enne originario di Molochio, piccolo Comune della provincia di Reggio Calabria, si sarebbe cosparso dell'olio che aveva comprato poco prima della tragedia ad un distributore di Pomezia, e che è servito a tenere viva la fiamma per un tempo più lungo rispetto alla benzina acquistata presumibilmente allo stesso benzinaio. Poi si sarebbe lasciato morire sui sedili anteriori della Fiesta di Maria Corazza, quando era già senza vita nell'auto.
Resta da capire, al momento, la natura dei rapporti tra i due: evidenze insuperabili mancano in un senso o in un altro. Escluso, tuttavia, che Domenico Raco sia stato ucciso, è morto per il monossido di carbonio esalato dal rogo che prima ha appiccato e dentro al quale si è poi gettato.