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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Mala Capitale: Roma è centro nevralgico della criminalità organizzata

I clan camorristici, ndranghetisti e mafiosi fanno affari da anni nella Capitale. I continui arresti e le maxi operazioni dimostrano quanto la città pulluli di gruppi criminali

Chi comanda a Roma? Quali sono i clan che fanno affari nella Capitale? I cognomi che si leggono nel rapporto semestrale della Dia sono gli stessi ormai da anni: Casamonica, Di Silvio, Spada e Fasciani. Ma anche Gambacurta, Pagnozzi, Mazzarella e Senese

Solo a pronunciarli fanno paura ma Roma fa gola, è noto da tempo e, probabilmente, per molto ancora sarà così. Il territorio metropolitano, ma anche l'area limitrofa e il basso Lazio, costituiscono dal punto di vista degli affari illeciti zone fertili. E' quanto emerge dal rapporto della Dia sul semestre luglio-dicembre 2018, in cui viene tracciata una geografia dei clan su Roma e dintorni

Tra aeroporti e stazioni: Roma centro nevralgico

La diffusione di ricchezza e le opportunità di investimento offerte dal Lazio e, in particolare, da Roma costituiscono un'attrattiva per le organizzazioni mafiose che, al di fuori delle aree d'origine, mirano a riciclare e reinvestire i capitali illecitamente accumulati.

La centralità geografica costituisce anche un possibile snodo per il transito delle merci illegali grazie agli aeroporti Leonardo da Vinci e Pastine, e alle aree portuali di Civitavecchia e Fiumicino. Poi ci sono le stazioni dei treni e quelle degli autobus, veri e propri punti di riferimento per lo spaccio e il trasporto di droga. 

In questa complessa realtà economica si profila uno scenario nel quale molteplici forme e rappresentazioni della criminalità organizzata hanno saputo creare e adattare nel tempo un metodo di aggressione e saturazione del territorio che vede convivere in maniera assolutamente pacifica mafie tradizionali, autoctone e grossi gruppi aggregati di criminalità comune. Tutti accomunati dalla necessità di reinvestire capitali illeciti e fare affari perché, si sa, le guerre tra bande bloccano il denaro.

Di questo complesso laboratorio criminale, secondo la Dia, "Roma rappresenta il centro nevralgico intorno al quale gravitano interessi, decisioni e forme autoctone di coordinamento tra i multipli flussi di criminalità organizzata. Si tratta di un 'sistema mafioso' che attraverso una strategia di sommersione ha progressivamente infiltrato attività imprenditoriali - apparentemente legali - operanti in molteplici campi".

D.I.A. Direzione investigativa antimafia-2

Comanda il denaro: meno faide e più alleanze 

Si assiste, quindi, a realtà che hanno lentamente abdicato al controllo del territorio in senso stretto per aggredire uno spazio più propriamente economico-finanziario. E' altrettanto chiaro, come si legge nel rapporto della Direzione Investigativa Antimafia, che queste dinamiche non siano frutto dell'improvvisazione "ma di una progressiva integrazione, resa possibile da una coesistenza ultradecennale delle varie forme di criminalità, tutte orientate all'esigenza, sempre più sentita, di individuare nuovi e remunerativi obiettivi economici da aggredire". Comanda il denaro, è certo.  

A Roma risulta da tempo che siano operativi sia criminali locali che proiezioni di gruppi mafiosi calabresi, campani e siciliani, perfettamente in grado di gestire qualsiasi tipo di affare, rispecchiando le caratteristiche delle omologhe compagini delinquenziali nei territori di origine. Un dato sottolineato più volte dal procuratore Giuseppe Pignatone

103 i clan operanti a Roma e nel Lazio

Le fasi dell'operazione di Carabinieri (17)-4

Il tutto con un mantra chiaro: ridurre le componenti violente e militari, cedendo il passo alla promozione di "proficue relazioni finalizzate ad una infiltrazione del territorio" anche sfruttando il ruolo di prestanome e società fittiziamente intestate. Il narcotraffico e lo spaccio, tuttavia, continuano a rappresentare le principali attività redditizie. 

Il Procuratore Generale della Repubblica Giovanni Salvi presso la Corte d'Appello di Roma, all'inaugurazione dell'anno giudiziario 2019, era stato chiaro: "Le più recenti indagini hanno confermato il progressivo affermarsi di un fenomeno nuovo ossia la fittizia intestazione di beni e attività a soggetti 'puliti' da parte di esponenti mafiosi e alla compartecipazione sociale 'a distanza' che formano forme complesse di investimento delle ricchezze mafiose".

Le fasi dell'operazione di Carabinieri (23)-3

La mappa criminale di Roma 

La realtà criminale a Roma è, quindi, particolarmente articolata e complessa. Da un lato la presenza di sodalizi autoctoni o sinti (Casamonica, Spada e Di Silvio tra i più noti) che agiscono secondo canoni mafiosi, dall'altro una forma di "criminalità comune", anch'essa spesso organizzata, piuttosto diffusa soprattutto nell'ambito di alcuni quartieri periferici dove insistono "situazioni di degrado materiale, sociale e culturale". 

Secondo il rapporto della Dia, infatti, "risulta più agevole il reperimento di manovalanza criminale" come nel caso di Tor Bella Monaca. Oppure nei quartieri di Primavalle, La Pisana e Montespaccato come è emerso dalle ultime operazioni che hanno colpito il gruppo dei Gambacurta. 

Chi sono gli Spada

Il carattere internazionale di Roma complica ancora ulteriormente il quadro con le cosiddette "mafie etniche" caratterizzate da una struttura organizzativa definita e dalla dimensione transnazionale poiché, nella gran parte dei casi, conservano rapporti con i paesi di origine.

Questi gruppi non trascurano alcun settore pur di ottenere guadagni illeciti: dalla prostituzione allo spaccio di droga, dalle rapine al traffico di esseri umani

Un'annotazione a parte la merita il consistente mercato di merci contraffatte ad opera dei sodalizi cinesi che si distinguono per spiccata capacità imprenditoriale e che, mediante società fittizie, trasferiscono illecitamente in Cina grandi quote di capitali. Attività svolte anche grazie a collaborazioni tra imprenditori e commercianti cinesi con i gruppi delinquenziali romani e camorristici, con lo stoccaggio di grandi quantitativi di merce contraffatta nei magazzini situati nei quartieri Casilino e Prenestino.

Chi sono i Casamonica

Il lavoro di Carabinieri e Polizia non è ancora finito. Gli arresti degli ultimi anni e le operazioni roboanti hanno sgominato sodalizi criminali e clan ma l'attività investigativa proseguirà. Già perché il tintinnio di manette che si è sentito ad Ostia, per gli Spada, o a Porta Furba, per i Casamonica, non cesserà: la Capitale "continua a rappresentare uno snodo importante per tutti gli affari leciti ed illeciti".

Elicottero Polizia Ostia-2

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