Terrorismo: due arresti ad opera della Digos di Roma
Uno dei due arrestati è il figlio di Piero Morlacchi, storico brigatista a capo del primo nucleo delle Br. Con Manolo Morlacchi anche Costantino Virgilio. I due sono accusati di appartenere alle nuove Briagate rosse

Nella foto Manolo Morlacchi
A finire in manette Manolo Morlacchi e Costantino Virgilio. I due, a seguito delle lunghe e complesse indagini condotte dalla DIGOS di Roma, in collaborazione con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e la DIGOS di Milano, sono accusati di far parte della associazione terroristico – eversiva, costituita in banda armata, denominata “per il comunismo Brigate Rosse”.
Cinque appartenenti a questa formazione eversiva erano stati arrestati nel giugno scorso dalla digos di Roma. In quell'occasione finì in manette anche Luigi Fallico, il corniciaio di Casal Bruciato che con la sua cellula eversiva, secondo gli inquirenti, stava organizzando un attentato per il G8 della Maddalena. Furono arrestati e sono tuttora detenuti: Fallico Luigi di anni 58, Bellomonte Bruno di anni 60, Vincenzi Bernardino di anni 39, Zoja Gianfranco di anni 56 e Porcile Riccardo di anni 40.

A casa di Costantino la Digos ha ritrovato del materiale informatico che espone i criteri e le modalità di criptazione dei documenti per finalità eversive, una sorta di manuale di istruzioni destinato ai sodali, che riporta le istruzioni per l’utilizzo dell’informatica, definite testualmente nel documento stesso “.. una specie di codice di condotta che consigliamo ai militanti rivoluzionari”, con una serie di indicazioni finalizzate a evitare controlli da parte delle forze dell’ordine, nonché istruzioni per non farsi “tracciare” in rete.