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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Corviale / Via dei Carafa

Rapina portavalori Pisana: accusa di omicidio per il vigilante che uccise il collega

Si aggrava la posizione della guardia giurata, che uccise Salvatore Proietti, già detenuta nel carcere di Regina Coeli. Dovrà rispondere di omicidio e non più di tentato omicidio

Omicidio e non più tentato omicidio. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno notificato una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Roma con l’accusa di omicidio, a Manlio Soldani, la guardia giurata di 39 anni ritenuta responsabile della tentata rapina al furgone portavalori della società Coopservice avvenuta il 15 ottobre scorso in via dei Carafa, alla Pisana. L’uomo fu identificato dai Carabinieri durante le indagini scattate subito dopo il grave fatto. Arrestato il 24 ottobre dello scorso anno, Soldani fu portato al carcere di Regina Coeli.

OMICIDIO DEL COLLEGA - Nel conflitto a fuoco che si scatenò durante l’azione criminale, rimase ferito gravemente il collega di Soldani, Salvatore Proietti di 55 anni, che, ricoverato all’ospedale San Camillo in pericolo di vita, morì il 5 dicembre seguente a causa delle ferite riportate nell’agguato. La morte di Proietti ha aggravato la posizione di Soldani che ora dovrà rispondere di omicidio e non più di tentato omicidio. Il Gip del Tribunale di Roma ha così emesso la nuova misura cautelare che i militari hanno provveduto a notificare in carcere al 39enne.

L'ASSALTO AL PORTAVALORI - L'assalto che portò alla morte di Proietti si verificò il 15 ottobre 2012 quando il Soldani, prima di andare ad intraprendere il proprio turno di servizio di vigilanza davanti a una banca del quartiere Aurelio, si era appostato in via dei Carafa per rapinare il portavalori della sua stessa azienda, scortato da tre colleghi che alle 7 di quel mattino doveva prelevare il denaro contante custodito all’interno della cassa continua di un Supermercato.

IN UNIFORME - Secondo la ricostruzione dei militari di via in Selci, l’uomo, che vestiva l’uniforme di servizio da guardia giurata ed era travisato con un passamontagna, cominciò a sparare all’impazzata contro i suoi colleghi che scesi dal portavalori, erano intenti a recuperare la sacca contenente il denaro della cassa continua, abbattendone due e desistendo dal concludere la rapina solo a seguito della pronta reazione armata di uno di loro che riusciva a esplodergli contro alcuni colpi di pistola prima di accasciarsi al suolo. Dileguatosi prontamente dal luogo del delitto, l’uomo si era presentato regolarmente al posto di lavoro intraprendendo il turno di servizio.

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