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Cronaca

Poster con "bestemmie" a Roma: blitz contro il reato di blasfemia. Intervista (semi) seria con la Pappessa Pastafariana

Lo street artist Hogre ha "colpito" in zona San Lorenzo con alcuni poster con la maxi scritta "Dioscotto", la bestemmia dei Pastafariani

"Se dio fosse spaghetto, Dioscotto". Almeno tre poster in via degli Ausoni e in via dello Scalo di San Lorenzo. Difficili ignorarli per le scritte e le immagini che ricordano quelle di note marchi di pasta. Un'azione di marketing virale? Macché. E' un "omaggio" che lo street artist Hogre ha voluto fare ai Pastafariani unendosi a loro nella campagna per chiedere l'abolizione del reato di blasfemia nel mondo. 

Hogre, già denunciato perché in passato aveva affisso manifesti blasfemi sulle pensile Atac, ha così comunicato il loro appoggio alla causa firmando il blitz underground con l'hashtag #EndBlasphemyLaws, la campagna lanciata dalla International Coalition Against Blasphemy Laws. 

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In Italia esistono ancora sanzioni per le bestemmie anche se il reato è stato depenalizzato. Multe, dai 50 ai 300 euro, per chi impreca. Non è un caso, dunque, che i poster presenti a San Lorenzo siano stati realizzati da Hogre denunciato per "offese alla religione dello Stato mediante vilipendio di cose".

Per saperne di più dietro questa iniziativa, RomaToday ha intervistato Emanuela Marmo, Pappessa Scialatiella Piccante I, ossia l'esponente massimo della Chiesa Pastafariana Italiana. La Pappessa (sì con due P perché deriva da 'Pappa'), la portavoce della religione del Prodigioso Spaghetto Volante, bizzarra comunità spirituale fondata nel 2005 da Bobby Henderson, che nel 2015 è stata riconosciuta come organizzazione religiosa, con tanto di sacerdoti e "pappi", appunto.

"Quando ho visto quei poster con la scritta Dioscotto a Roma mi sono commossa. Ho pianto - dice la Pappessa - Quello di Hogre è uno splendido omaggio che ci aiuta a combattere la nostra battaglia per l'abolizione delle leggi anti-blasfemia. La blasfemia e la bestemmia dovrebbero essere considerate figure retoriche". L'obiettivo, secondo i Pastafariani, è di "indagare il rapporto tra istituzioni pubbliche e religiose alla luce dei reati di blasfemia e vilipendio della religione", anche attraverso un fondo fatto di donazioni che permettono alla comunità di pagare le multe di chi viene sanzionato per questi tipi di reati. 

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Emanuela, 39 anni ad aprile, durante l'intervista è un misto di frasi religiose e battute. "Mi occupo di satira dal 2003 e uno degli argomenti più interessanti trattati dalla satira stessa è quello religioso". Venuta a conoscenza della Chiesa Pastafariana Italiana, accadde il birracolo (sì nessun errore di battitura). "In breve tempo fui nominata Frescova di Salerno, poi il Concistoro della Chiesa Pastafariana Italiana mi ha eletta Pappessa. Il pastafarianesimo non è affatto una religione parodistica. Noi non facciamo la parodia delle altre religioni, noi siamo una religione come le altre. Desideriamo una società pienamente laica". 

Poi spiega il perché del Dioscotto sui cartelloni a San Lorenzo. "E' la bestemmia pastafariana: se tutti fossero pastafariani, se tutti credessero nel Prodigioso Spaghetto Volante e usassimo questa bestemmia, nessuno si offenderebbe, nessuno verrebbe multato, nessuno verrebbe incarcerato o condannato". 

Dopo un primo evento-spettacolo a Varese lo scorso gennaio, la vera presentazione ufficiale della campagna è avvenuta a Roma, in Campidoglio con una conferenza organizzata in collaborazione con l'Uaar (qui la notizia). La Pappessa, originaria di Salerno, poi continua: "In Italia per bestemmia si rischia una sanzione. Hogre non è il solo ad aver generosamente offerto il proprio talento. La nostra campagna ha lo scopo di raccogliere fondi con i quali dare contributi economici alle persone multate per bestemmia".

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E' questo lo scopo della 'campagna Dioscotto'. La Pappessa, il cui mandato finirà entro l'anno, ha poi una "rivelazione" lanciando anche un appello ai cittadini di Roma: "A fine agosto il Dioscotto farà un raduno nazionale vicino Latina, poi torneremo nella Capitale. Dopo l'evento in Campidoglio abbiamo avuto un ottimo riscontro. Non so se sia un caso o meno che questi manifesti siano stati affissi nella settimana di Pasqua, però ai romani voglio ricordare che hanno un'arma potentissima, l'ironia". E qui cita Alberto Sordi: "Quando si scherza bisogna essere seri". 

"L'ironia ci toglierà il prosciutto dagli occhi. Così i romani possono ricordarsi la loro forza, quella che hanno dimostrato nella loro storia. Anche se ospita il Vaticano, Roma è libera. Bisogna avere la capacità di ridere. I "pirati" pastafariani possono essere un esempio". 

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