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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Sovranisti a Roma per la 'Marcia della Liberazione': in piazza anche vip e sindacato dei vigili

Da Diego Fusaro a Rosita Celentano, passando da Enrico Montesano e la deputata Sara Cunial all'evento che andrà in scena a San Giovanni il prossimo sabato

Chiedono "la fine del neoliberismo", vogliono "che venga applicata la Costituzione del 1948" e "una svolta politica: via dunque il governo Conte e nuove elezioni subito". Su questi principi è stata organizzata a Roma la 'Marcia per la liberazione', in programma sabato 10 ottobre in piazza San Giovanni a Roma alle 14, "per una profonda svolta, contro un governo schiavo dell'Unione europea e della grande finanza".

Nella Capitale si raduneranno i sovranisti di tutta Italia e l''obiettivo è una "manifestazione che vuole dare voce anzitutto alle categorie e alle classi sociali duramente colpite dalla crisi economica e dalle politiche liberiste del governo. Per chiedere che lo Stato faccia lo Stato, ovvero protegga e dia sicurezza alle classi subalterne".

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"Stop al 5G e fine dello stato d'emergenza"

I sovranisti si rifanno ai loro dieci comandamenti. Un decalogo che va "dalla moneta sovrana in uno Stato sovrano", all'"aumento dei salari e un reddito minimo di 1.000 euro per disoccupati", dalla "difesa delle piccole aziende" fino al "controllo pubblico del sistema bancari" e una "sanità pubblica che tuteli la salute di tutti i cittadini, che garantisca la libertà di scelta terapeutica, unita ad una politica ambientale non di facciata, tesa alla sovranità ed alla sicurezza alimentare, che decreti intanto lo stop al 5G". Vogliono la "fine dello stato d'emergenza". 

"Per questo marceremo insieme, per una profonda svolta, contro un governo schiavo dell’Unione europea e della grande finanza. Il 10 ottobre i mille rivoli sparsi si uniranno per diventare un fiume in piena, inarrestabile", si legge nel sito ufficiale di 'Marcia per la liberazione'.

Politici e vip in piazza

In prima fila nell'iniziativa anche Diego Fusaro, filosofo e fondatore del partito Vox Italia e Sara Cunial, ex 5S e ora deputata appartenente al Gruppo Misto, nota in passato per le sue ferme idee No Vax. Ma ci sono anche diversi vip. 

Enrico Montesano si schiera a favore della 'Marcia della Liberazione" ma ci tiene a specificare, in un video, che "non sfilerà in piazza sabato a Roma" ma "sostengo l'iniziativa e condivido in pieno i dieci punti della Marcia per la liberazione, bisogna partecipare numerosi. Se non riuscissimo a ottenere qualcosa con queste belle manifestazioni vuol dire che pacificamente dovremmo iniziare a fare un po' di disobbedienza civile, pacifica senza molotov", scherza Montesano.

Rosita Celentano su YouTube spiega: "È un'opportunità per ascoltare persone davvero competenti e oneste che ci raccontano del Paese e di come possiamo riprendere in mano questa matassa cosi ingarbugliata di questi ultimi decenni. Nei momenti difficili si deve cogliere l'occasione di fare un balzo in avanti e ora bisogna farlo". La marcia, precisano, "si svolgerà nel rispetto dei Dpcm, dunque con distanziamento sociale e mascherine".

Anche il sindacato dei vigili a San Giovanni

A San Giovanni ci sarà anche il Coordinamento  Romano della UGL Polizia Locale e la Segreteria Provinciale di Roma della Ugl Autonomie.

In una nota congiunta, il Coordinatore Romano Marco Milani ed il Segretario Provinciale Sergio Fabrizi dichiarano: "Siamo stati i primi, come sindacato P.L. UGL nel Marzo scorso, a mettere da parte il nostro stesso istinto di conservazione e sospendere ogni tipo di rivendicazione sindacale fino alla fine dello stato d'emergenza. Allora non si sapeva molto del Covid 19 ed il virus ci veniva presentato potenzialmente pericoloso come un epidemia di Ebola o di Vaiolo. Nonostante i timori abbiamo continuato a svolgere il nostro servizio, in città paralizzate dalla paura, anche in imbarazzante mancanza di idonei dispositivi di protezione, dissuadendo e reprimendo, anche duramente, cittadini giá provati da profonda crisi economica e sociale, dall'inottemperanza al rispetto delle regole dei DPCM".

"Oggi, pur senza sottovalutare, né minimizzare la pericolosità di una forma influenzale particolarmente aggressiva, riteniamo però come la stessa non possa, né debba essere gestita con continue reiterate quotidiane rinunce ai diritti di libertá, della persona e dei lavoratori od, ancor peggio, con l'introduzione di nuove regole difficilmente comprensibili a suon di pesanti sanzioni. L' "emergenza" non deve assumere il rischio di costituire alibi per l'incapacità di gestione del quotidiano e, pur senza voler abdicare ai doveri di chi veste un'uniforme, intendiamo manifestare in modo pacifico il nostro dissenso." concludono dal Sindacato della Polizia Locale.

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