Negazionisti a Roma: manifestante portato via dalla polizia. Scoppia il caos
La folla contro la polizia: "Non ha fatto nulla, ci dovete arrestare tutti"
Un manifestante è stato portato via dalle forze dell'ordine a piazza San Giovanni, dove è in programma il sit-in dei cosiddetti negazionisti del Covid. Al momento del fermo alcuni contestatori hanno urlato "vergogna, vergogna", mentre altri si sono avvicinati ai poliziotti dicendo "ci dovete arrestare tutti". Il manifestante aveva la mascherina indossata sotto il mento. All'invito della polizia ad indossarla si è rifiutato. Da qui la rischiesta dei documenti e l'ulteriore rifiuto a seguito del quale le forze dell'ordine hanno deciso di portare via l'uomo.
La folla di piazza San Giovanni ha attaccato verbalmente gli agenti schierati in servizio di ordine pubblico gridando contro quella che è stata definita "una dittatura ormai insostenibile". "Muovono l'esercito per controllare che indossiamo la mascherina e non dovrei avere paura? Mussolini e Hitler con la scusa dell'emergenza ci hanno dominato", dice un uomo.
"Tutto per una mascherina - hanno spiegato alcuni - solo perché si è rifiutato di dare il nome lo hanno portato via in quel modo. È una vergogna". Ora la situazione è tornata alla calma. In piazza anche uno scheletro di plastica con la mascherina con su scritto "Non sono morto di coronavirus ma di fame" e bandiere del Fronte sovranista italiano. Tra i cartelli esposti "Non sono negazionista. Sono qui perché non voglio la ditttura" ed "L come libertà optional mask".
In piazza in pochi indossano la mascherina, per lo più sotto al naso. Un ragazzo ne calza una da tartaruga ninja sugli occhi, un altro più avanti con l'età una chirurgica con scritto a penna "non necessaria e non serve". Finita la rabbia per il ragazzo portato al commissariato San Lorenzo per essere identificato, dopo essersi rifiutato di mostrare i documenti, qui all'ombra della Basilica tutto sembra tornato tranquillo. Oltre duemila i manifestanti che invocano la costituzione di un nuovo governo di liberazione nazionale e intanto invocano una presa di distanza dalla Comunità europea.
No mask alla Bocca della verità
Alla Bocca della Verità invece appuntamento con il presidio no mask. Un centinaio le persone presenti tra gilet arancioni, militanti della destra romana e cittadini convinti di trovarsi in una "dittatura sanitaria". Tra i presenti lo slogan più in voga e' "basta con il terrorismo dell'emergenza". Grande assente il generale Pappalardo, promotore del raduno.
Tra i responsabili di questo clima si indica il governo Conte che, "a suon di dpcm ci sta negando ogni libertà. Persino quella di respirare all'aria aperta". La mascherina, che dovrebbero indossare tutti per rispettare l'obbligo di utilizzo all'aperto in caso di assembramento, molti la tengono tirata su, "altrimenti ci multano e sciolgono la manifestazione, e noi non vogliamo questo perché abbiamo intenti pacifici. Comunque non serve anzi è dannosa".
Altri invece, contravvenendo alla predisposizione, la tengono abbassata "perché nessuno può obbligarci. La legge dice che non si può girare con il volto coperto". A vigilare, affinché venga rispettata la libertà di manifestare in sicurezza, schierate le forze dell'ordine. Anche gli agenti finiscono nel mirino di alcuni manifestanti, accusati di "essere al servizio di Conte, invece che dei cittadini". Insulti anche per i giornalisti, "che alterano la realtà, al servizio di editori e poteri forti interessati a utilizzare l'emergenza sanitaria per sottomettere il popolo".