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Cronaca Via 20 Settembre

Comitato Acqua Pubblica in protesta al Ministero dell'Economia

E' intervenuta la Guardia di Finanza per sgomberarli dal cortile del Ministero dell'Economia dove urlavano slogan e sventolavano striscioni. Delegazione ricevuta dal capo gabinetto del Ministero

Alcuni membri del Comitato Acqua Pubblica hanno dato vita a un sit in via Venti Novembre, davanti al Ministero dell'Economia. Durante la mattinata sono entrati nel cortile, subito dopo l'ingresso e si sono seduti a terra. Subito sono stati fatti uscire e un cordone di agenti della Guardia di Finanza si è posto a presidio della sede istituzionale. Presenti anche diversi agenti di polizia.
Il gruppo sparuto di militanti del Comitato Acqua Pubblica si è radunato davanti al ministero per chiedere ancora una volta un incontro con il Presidente del Consiglio Mario Monti.
Quello che chiedono è che: “La volontà pubblica venga rispettata. La nostra è una protesta allegra e pacifica, ma è dall'insediamento di Mario Monti che chiediamo un incontro per capire insieme come organizzare la gestione dell'acqua in modo partecipato.”

Il gruppo di delegati esce piuttosto deluso dall'incontro al Ministero. All'interno sono stati ricevuti da un dirigente che, come riferisce uno di loro, non ha potuto prendere alcuno impegno all'infuori del promettere di riferire quanto ascoltato. La delusione è chiara: “La privatizzazione dell'acqua va eliminata per rispettare quanto espresso nei referendum e questo significa far parte di una democrazia. Un governo tecnico dovrebbe mostrare più attenzione a temi di questo tipo”

Comitato Acqua Pubblica - Sit in 18 gennaio 2012 - Foto Grossi


Sono qui perché vogliono parlare con il Presidente del Consiglio e con il sottosegretario Polillo che si è attirato le ire del movimento perché: “ci ha chiamati imbroglioni.”
Uno dei membri del comitato parla anche del problema delle “bollette illegali” e spiega: “Dal 21 luglio dovrebbe essere applicata la remunerazione del capitale investito, ma non è stato fatto, quindi le bollette che ci arrivano da quella data sono illegali. Stiamo conducendo anche una campagna di obbedienza civile su questo argomento. A Roma ci sono sportelli informativi in tutti i municipi.”




 

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