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Cronaca Pigneto / Via Alò Giovannoli

Dall'Esquilino a Torpignattara: in migliaia per Zhou e Joy

La comunità cinese della capitale ha sfilato da piazza Vittorio a via Giovannoli in ricordo di padre e figlia uccisi. Si è poi unita a una fiaccolata organizzata dal presidente del VI municipio Giammarco Palmieri

“No alla violenza, sì alla sicurezza”. Lo slogan è chiaro e non cambia di una virgola per tutto il corteo, se non per la lingua, prima quella madre, poi quella adottiva. Un serpentone di manifestanti appartenenti alla comunità cinese romana si è diretto compatto dall’Esquilino verso il luogo della strage, raccogliendo la fiaccolata parallela organizzata sul posto dal municipio. Piazza Vittorio, via Principe Eugenio, Porta Maggiore, via Casilina, via del Pigneto fino a Torpignattara. Un rigore e un silenzio degni di nota hanno avvolto le migliaia di persone raccolte in memoria di Zhou Zeng e di sua figlia Joy, uccisi lo scorso mercoledì durante una rapina finita male (o almeno questa è l’ipotesi più accreditata dagli investigatori). Una tragedia che si è consumata sotto il portone di casa e davanti agli occhi della madre Lia Zheng, al momento in ospedale ancora sotto shock. 

IL CORTEO - Un drappo nero e un lenzuolo bianco con firme e dediche. Fiori e candele, le foto di Zhou e della piccola Joy e qualche striscione: “Vogliamo sicurezza”, “Profondo cordoglio”, “Nel paradiso non c'é violenza. Riposi in pace”. In piazza Vittorio nel cuore della chinatown capitolina è tutto pronto e i manifestanti, per lo più cinesi ma non mancano  italiani e rappresentanti di altre comunità, si avviano verso Porta Maggiore. Procedono lentamente, qualche megafono per gridare “no alla violenza”, candele bianche distribuite tra la folla e un silenzio che nasconde un grido disperato. "Abbiamo chiesto a tutti di sfilare in modo pacifico e se possibile senza slogan. Ma la gente - ha detto la portavoce della comunità cinese di Roma, Lucia King - è ormai esasperata”. 
 

Corteo comunità cinese: dall'Esquilino a Torpignattara

 

Corteo all'Esquilino della comunità cinese - Foto G. Nozzoli

 
LA FIACCOLATA - Intorno alle 17 i manifestanti si sono uniti alla fiaccolata organizzata nel quartiere dal presidente del VI municipio, Giammarco Palmieri. Dal Parco Almagià si sono mosse “migliaia di persone che hanno dimostrato la solidarietà dei residenti e il carattere fortemente multietnico del quartiere”. “Prima di essere cinesi, le vittime erano cittadini di Tor Pignattara - ha dichiarato Palmieri - questo evento ha scioccato tutti gli abitanti del municipio e c'é una voglia di rispondere guardando al futuro, senza paure". La fiaccolata si è conclusa in piazza Bartolomeo Perestrello, illuminata da decine e decine di candele accese. Da lì le strade che circondano la casa delle vittime si sono piano piano riempite accogliendo i manifestanti fino a via Giovannoli 26, luogo della barbarie. Là la nonna della piccola Joy si è gettata in mezzo alla montagna di fiori lasciati fuori dal portone in preda a una disperazione incontenibile. 
 
Tante le dichiarazioni di politici e personaggi delle istituzioni che hanno espresso il loro cordoglio: dalla governatrice del Lazio, Renata Polverini, al delegato alla sicurezza del Campidoglio, Giorgio Ciardi, dall'assessore provinciale alla Cultura, Cecilia D'Elia, al segretario del Partito Democratico di Roma, Marco Miccoli. “Dico alla comunità cinese: non vi lasceremo soli - ha dichiarato Ciardi - ad essere colpita è stata tutta Roma, ma possiamo vincere anche questa sfida. Questo è il vero volto della città di Roma: migliaia e migliaia di cittadini che hanno detto no all'insicurezza, no all'abuso e no alla violenza”.

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