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Cronaca Torrevecchia / Via Mattia Battistini, 103

Pedoni travolti, a Battistini la fiaccolata diventa comizio politico: "Basta campi rom"

Rabbia e dolore. La prima degli italiani e dei partiti politici presenti alla manifestazione. La seconda della comunità filippina che chiede giustizia per Cory

Da un lato la rabbia, le richieste politiche, le polemiche, il "non ce l'abbiamo noi, non ce l'avranno loro". Dall'altra il dolore, le lacrime, la richiesta di giustizia, la compostezza. Via Mattia Battistini 24 ore dopo la tragedia che ha visto morire Corazon Abordo Perez è di nuovo bloccata. In strada comitati spontanei di cittadini e la comunità filippina. Nessuna sigla politica, questo almeno nelle intenzioni degli organizzatori. Una fiaccolata di solidarietà, questo nelle intenzioni. In molti si avvicinano, ma basta poco a molti cittadini per allontanarsi: "Non ho visto fiaccole ma solo tanta ipocrisia", racconta un cittadino di Casalotti.

Di fiaccole nemmeno l'ombra. Tanta invece la politica. "Chiudere i campi rom", è la richiesta comune dei italiani presenti in piazza. Sono arrabbiati, molti legati a partiti politici come Fratelli d'Italia, Noi con Salvini. Snocciolano le loro iniziative, le loro richieste per mettere fine allo scandalo campi rom. Invocano la ruspa. A dar loro manforte, e non respinti, arrivano dopo un'ora gli attivisti di estrema destra provenienti da Casale San Nicola. "Boia chi molla", bracci tesi, saluti romani, tricolori e qualche coro nostalgico per il Duce.

Da un improvvisato palchetto si sono susseguiti diversi esponenti di forze politiche e dei gruppi della destra chiedendo le immediate dimissioni del sindaco Marino e politiche più severe contro i rom, tra i dimostranti era stato anche allestito un banchetto per la raccolta di firme sullo smantellamento dei campi rom. A controllarli alcuni uomini delle forze dell'ordine. È stato anche osservato un minuto di silenzio per le vittime di ieri al termine del quale è stato intonato l'Inno d'Italia. A quel punto alcuni giovani hanno anche alzato il braccio con il saluto fascista ed urlato "Duce, Duce". Un giovane manifestante portava al collo un manifesto con la scritta "Case agli zingari? Sì, al Verano".


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A pochi metri da lì la sorella di Cory piange sconvolta la 44enne rimasta uccisa nell'incidente. Con lei la comunità filippina: "Gli italiani sono arrabbiati, e hanno ragione, ma noi non vogliamo disordini, solo giustizia. La giornata di oggi - spiega Annalisa Bueno - non doveva finire così", riferendosi agli incidenti e alle tensioni che hanno contrassegnato la manifestazione. La Bueno conosceva la vittima. Da ieri sta aiutando la famiglia con le pratiche burocratiche, tra ospedale e Tribunale. "Anche i genitori sono arrabbiati, ma non vogliono altro che un po' di pace". Sui tre minorenni rom che ieri hanno investito la sua connazionale per sottrarsi a un posto di blocco si lascia sfuggire un commento: "uno dei tre, dicono, ha ben 24 automobili intestate, è una vergogna".

Candele accese da una parte, torce da stadio dall'altra. Fioche luci dei lampioni da un lato, riflettori di tv dall'altro. "Basta violenze rom. Marino vattene". Questo uno degli striscioni esposto dai manifestanti. "Prendete gli assassini", la richiesta singhiozzata e strozzata tra le lacrime dai filippini.

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