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Cronaca

Contro la malamovida dei Castelli sarà utilizzato il modello Roma

Vertice a Frascati con il prefetto Matteo Piantedosi, il procuratore di Velletri Giancarlo Amato e sette sindaci (Frascati, Colonna, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Rocca di Papa, Rocca Priora e Grottaferrata)

Il modello della movida già sperimentato a Roma, nei quartieri di San Lorenzo e Trastevere, sarà "esportato" anche nei comuni dei Castelli Romani. Non ora, ma durante l'estate. 

Se ne è discusso nel pomeriggio del primo marzo, nel corso della riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Matteo Piantedosi, che si è tenuto a Frascati a cui, oltre ai vertici provinciali delle forze dell'ordine, hanno partecipato il procuratore di Velletri, Giancarlo Amato, il vicesindaco della città metropolitana Pierluigi Sanna e i sindaci di sette comuni dei Castelli romani: Frascati, Colonna, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Rocca di Papa, Rocca Priora e Grottaferrata, una comunità di circa 80.000 persone.

Per i mesi estivi, dunque, verranno fatti controlli mirati da parte delle forze dell'ordine che sulla regolamentazione degli orari dei locali e degli esercizi che somministrano alcol. L'incontro, spiegano fonti della prefettura, è stata una prossimità per le istituzioni di venire incontro "ai bisogni dei cittadini, in una prospettiva di autentica sinergia con gli enti locali".

In sostanza, le forze dell'ordine non faranno altro che sorvegliare le aree della movida anche con il supporto di presidi fissi. Servizi che dureranno fino all'alba per far capire che non saranno più tollerati atti di violenza e degrado. Un aumento di carabinieri e poliziotti, dovuto anche alla riapertura, delle discoteche.  

Su proposta del procuratore Amato, si è poi ragionato sull'implementazione di sistemi di videosorveglianza e lettura targhe grazie anche ai finanziamenti messi in campo dal Viminale per garantire la sicurezza delle città. Per far fronte alle criticità nell'organico delle polizie locali, è stata inoltre avanzata l'ipotesi di pianificare una gestione associata dell'esercizio delle funzioni, mediante la creazione di appositi consorzi tra comuni. Sul punto, i sindaci hanno anche chiesto al prefetto di interessare gli uffici centrali del ministero per individuare soluzioni che intervengano a risolvere la carenza di agenti.  

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