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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Mondo di Mezzo, le motivazioni dei giudici: "Sistema collaudato, ecco perché è stata mafia" 

Lo scorso 11 settembre la corte ha ribaltato la decisione presa in primo grado, riconoscendo l'aggravante mafiosa

"Ai fini della sussistenza del delitto di associazione mafiosa, non è rilevante né il numero modesto delle vittime (che il tribunale ha indicato nel numero di 11) né il limitato contesto relazionale e territoriale. Non può escludersi il carattere mafioso della nuova associazione perché non sono elementi costitutivi di tale elemento né il controllo generale del territorio né una generalizzata condizione di assoggettamento e omertà della collettività. Nella associazione Carminati conferì la sua forza di intimidazione e Buzzi conferì l'organizzazione delle cooperative e il collaudato sistema di corruttela e prevaricazione".

Così i giudici nelle motivazioni della sentenza di appello del processo Mafia Capitale. Lo scorso 11 settembre la corte ha ribaltato la decisione presa in primo grado, e ha quindi riconosciuto il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, condannando fra l'ex terrorista dei Nar Massimo Carminati e il ras delle coop romane, Salvatore Buzzi, rispettivamente a 14 anni e mezzo e a 18 anni e 4 mesi.

Un documento di circa 600 pagine, dove le toghe della terza sezione della corte d'Appello scrivono: "Elementi di fatto a conferma del carattere mafioso dell'associazione possono trarsi anche dalla protezione garantita ad imprenditori e dal successivo inserimento nella loro attività con un rapporto caratterizzato dalla gestione di affari in comune". E ancora: "Si dà rilievo al fatto che nell'orbita del distributore di benzina di corso Francia non furono presentate denunce delle violenze e intimidazioni subite e nel settore della pubblica amministrazione nessuno, e nemmeno gli imprenditori che avevano rinunciato a gare di appalti, presentò atti di denuncia o manifestò dissenso. Questa condizione di assoggettamento e di omertà derivante dalla forza intimidatrice espressa dall'associazione emerse soltanto grazie alle intercettazioni telefoniche".

A commentare la motivazioni dei giudici, la sindaca Virginia Raggi: "I criminali del Mondo di Mezzo agirono da mafiosi. Le motivazioni della sentenza di secondo grado confermano che quel sodalizio fece leva su intimidazioni e omertà per imporre le proprie regole, assoggettare imprenditori e uomini delle istituzioni. Voglio ringraziare i magistrati per la loro azione caparbia e incessante nel rivelare questo malaffare".

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