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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Mafia Capitale: Buzzi parla ai giudici. "In ballo nuovi nomi"

Nel servizio di Flavia Filippi andato in onda in esclusiva La 7 il boss delle cooperative rivela il diffuso sistema di corruzione della politica romana in cambio degli appalti: dalla Regione Lazio al Campidoglio, da destra a sinistra

“Le 5 giornate di Salvatore Buzzi, l’insurrezione del boss delle cooperative davanti agli inquirenti di Roma arrivati in Sardegna per lui”. Così il servizio di Flavia Filippi andato in esclusiva in onda su La 7 ieri sera scuote nuovamente il mondo politico romano. Dopo i diversi filoni d’inchiesta aperti dopo aver scoperchiato il sistema del “Mondo di Mezzo, il principale indagato assieme a Massimo Carminati, depone in cinque interrogatori in carcere, due a giugno e tre a fine luglio, per difendersi dall’accusa di associazione di stampo mafioso rivelando un “diffuso sistema di corruzione della politica romana in cambio degli appalti: dalla Regione Lazio al Campidoglio, da destra a sinistra”.

“ASSESSORI E FUNZIONARI FAMELICI” - Buzzi parla del Comune di Roma dove “assessori e funzionari sono famelici. Il vice sindaco Nieri fa assumere quattro persone. L’attuale capogruppo Pd Panecalo è insistente, è per lui la metafora della mucca che se non mangia non su munge. Parla di Soldi per l’ex capogruppo Pd D’Ausilio, gli ho dato 20mila euro”

CDA DI AMA - Nell’esclusiva de La 7 Buzzi parla esplicito "dell’ex presidente del consiglio comunale Coratti" che avrebbe detto a Buzzi: “Il Cda Ama è roba nostra ci devi pagare”. "Non ci crederà dottore - le parole di Buzzi secondo l'esclusiva de La 7 - noi il Pd non l’avevamo mai pagato in quella maniera. Abbiamo sempre contribuito alle campagne elettorali, alle Europee con Bettini e Gasbarra in lotta per non sbagliare abbiamo finanziato tutti e due. Ma essere affrontati così in consiglio comunale non ci era mai capitato”. 

DA ZINGARETTI A CIONCI - Il palazzo della provincia all’Eur, comprato da Zingaretti prima della costruzione? Secondo Odevaine presero soldi il capo di gabinetto Venafro, il segretario generale Cavicchia e Peppe Cionci per Zingaretti“. Racconta ancora l’esclusiva de La 7. “Cionci, è l’imprenditore che aveva raccolto soldi per le campagne elettorali di Zingaretti e di Ignazio Marino." Per Buzzi "sarebbe coinvolto anche nella gara per il calore, l’energia negli ospedali del Lazio. Un appalto da un miliardo e duecento milioni oggetto di una spartizione millimetrica. Sei lotti alla maggioranza uno all’opposizione con il capogruppo Pdl in Regione Gramazio che coordinava”. 

LE PERCENTUALI - Manutenzione verde, raccolta rifiuti e foglie, gestione immigrati, assistenza ad anziani e minori e pulizia strade per ogni incidente. “Per ogni appalto preso si restituisce il 3, 4, 5 per cento”. Buzzi fa una distinta che i giudici stanno cercando di codificare: “Mille euro al mese a Figurelli, capo segreteria di Coratti”. “A Tassone 26 mila euro per l’appalto delle potature e 6 mila per la spiaggia”, ed ancora “il presidente del consiglio regionale Leodori sapeva che Patanè ci chiedeva soldi la gara multimateriale. Pagai Tredicenne, ma Ozzimo no, tutelava coop e lo abbiamo aiutato per la campagna elettorale, in chiaro”. 

PANZIRONI - L’ex ad di Ama Panzironi, invece, viene descritto da Buzzi come “famelico e vendicativo”. “Ci fece togliere l’appalto sui cimiteri che avevamo già vinto: lui raccoglieva anche per la fondazione Nuova Italia di Alemanno“. A Buzzi qualcosa sfugge e davanti ai giudici, esi sfoga: "Dove sono accusato di mafia? Sulla corruzione ho capito ma sulla mafia sinceramente no". 

LE PRIME DICHIARAZIONI - Stamattina le prime dichiarazioni, come quella di Valentina Corrado, capogruppo del M5S Lazio che attacca: “L'esclusiva del Tg La7 che ha portato alla luce alcuni estratti dei verbali dei nuovi interrogatori di Buzzi getta l'ennesimo discredito sull'attuale governo regionale. E' inutile che Zingaretti venga lunedì in aula a ripeterci che va tutto bene, che Cantone gli ha fatto i complimenti e che ha superato i 100.000 mi piace su Facebook, eviti il teatrino, si dimetta oggi e lasci il Lazio libero di decidere se continuare a essere governato da chi ha stupito Buzzi per la propria voracità”. 

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