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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Mafia Capitale, servizio La 7: arrivano le smentite. Gli avvocati annunciano querele

I legali difensori di Odevaine, Venafro e Cionci: "Se confermate il Ras delle Cooperative risponderà di calunnia"

Che avrebbe dato un altro scossone all’inchiesta di Mafia Capitale era un dato di fatto. Dopo l’inchiesta andata in onda su La 7 dove si riportano le presunte dichiarazioni fatte dal boss delle cooperative Salvatore Buzzi, arrivano le smentite dei nuovi nomi tirati in ballo. Dopo la replica del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: “Non esiste e non esisterà chi chiede soldi per me”, smentite arrivano anche dagli avvocati di Luca Odevaine, Maurizio Venafro e Giuseppe Cionci.

DIFESA ODEVAINE - Le smentite divulgate dalle agenzie stampa. Gli avvocati di Luca Odevaine, già arrestato nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale, in una nota di precisazione negano che il loro assistito “nel corso dei suoi interrogatori dinanzi alla autorità inquirente abbia mai reso dichiarazioni del tenore di quelle riportate da alcuni organi di comunicazione”. L’esclusiva, ripresa a livello nazionale da Il Giornale ed Il Fatto Quotidiano, secondo i quali Odevaine avrebbe riferito a Buzzi che “in merito al palazzo della provincia di Roma all'Eur presero soldi il capo di gabinetto Maurizio Venafro, il segretario generale Calicchia e Peppe Cionci per Zingaretti”. “Apprendiamo da alcuni autorevoli organi di informazione che il nostro assistito Luca Odevaine sarebbe la fonte secondo la quale sarebbero state elargite ingenti somme di danaro a rappresentanti delle istituzioni locali in cambio di favori per gare o affidamenti - si legge ancora nella nota degli avvocati Luca Petrucci e Francesco Bartolini Baldelli - dobbiamo escludere nel modo più categorico che Luca Odevaine nel corso dei suoi interrogatori dinanzi alla autorità inquirente abbia mai reso dichiarazioni del tenore di quelle riportate da alcuni organi di comunicazione”.

VENAFRO E CIONCI - Smentite categoriche arrivano anche dall’avvocato Maurizio Frasacco, legale dell’ex capo di gabinetto della Regione Lazio Maurizio Venafro e di Giuseppe Cionci, tirati in ballo nel servizio de La 7. I due, attraverso il loro difensore smentiscono "categoricamente - si legge in due distinti comunicati - quanto, in modo diffamatorio e illecito, e' stato diffuso dal Tg La 7 e da alcuni giornali che hanno ripreso la notizia in merito alle calunniose affermazioni che Salvatore Buzzi avrebbe rilasciato ai pm della nota inchiesta Mafia Capitale".

AFFERMAZIONI PRIVE DI FONDAMENTO - Le affermazioni di Buzzi su Maurizio Venafro - precisa Frasacco - sono completamente destituite di fondamento ed evidentemente frutto di un tentativo disperato e ridicolo di confondere la ricostruzione dei fatti delittuosi a lui attribuibili". Analogamente per Cionci, sottolinea Frasacco, "nulla di quanto Buzzi avrebbe riferito su di lui risponde al vero". Qualora le dichiarazioni su entrambi dovessero essere confermate "lo stesso Buzzi - afferma il legale - sarà chiamato a rispondere per il delitto di calunnia".

DIFFAMAZIONE - "Saranno, certamente, chiamati a rispondere di diffamazione - conclude Frasacco - tutti coloro che, dando credito alle predette propalazioni, hanno diffuso o diffonderanno le calunniose affermazioni di Buzzi. In ogni caso appare incredibile che dichiarazioni provenienti da imputati di reati gravissimi, che hanno tutto l'interesse a mentire spudoratamente e che non dovrebbero godere di alcuna credibilita', vengano diffuse e accreditate da organi di stampa cosi' ledendo sia il segreto di indagine, sia l'onorabilita' di coloro che vengono calunniosamente citati".

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