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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

E luce (bianca) fu: addio Roma romantica, si passa al Led

La capitale cambia i lampioni e si tinge di bianco. Secondo il piano di illuminazione pubblica Acea le luci ai vapori di sodio giallo-arancioni verranno sostituite da quelli bianchi a Led

Sono tipici della capitale e contribuiscono a crearne l’atmosfera avvolgente e romantica. E’ strano a dirsi ma se Roma è magica lo deve anche ai suoi lampioni ai quali, purtroppo o per fortuna, dovremo dire addio. La capitale sta cambiando i riflettori e dalla luce soffusa giallo-arancione, in gergo tecnico “ai vapori di sodio”, passerà a impianti di luce bianca al Led. Il guadagno? "Tra i punti di forza della tecnologia Led ci sono l'efficienza energetica, la durata, la luce pulita, la flessibilita' del punto luce, l'assenza di componenti inquinanti, l'accensione immediata". Ad esporre i vantaggi dei nuovi lampioni era Giovanni Vivarelli, ex direttore dell’illuminazione pubblica Acea, che nel 2008 presentò la prima fase di sperimentazione del piano luci approvato ufficialmente con la delibera comunale n.252 nell’agosto 2010. Ma, a più di un anno dalla partenza, come procedono i lavori? 

IL PIANO – Lo abbiamo chiesto a Giancarlo Daniele, subentrato a Vivarelli a gennaio  del 2011, che ci ha illustrato nel dettaglio lo stato dell’arte. Si è partiti dalla periferia, dove molte arterie hanno urgente bisogno di un’illuminazione adeguata, e si arriverà fino al centro storico. Tutto il territorio comunale, strada dopo strada, entro le Olimpiadi del 2020, cambierà colore andando a beneficiare di una tecnologia innovativa ed efficace sul fronte del risparmio energetico e della sicurezza stradale. “Il piano prevede la realizzazione di 52.964 punti luci da installare in 10 anni - ci spiega Daniele - anche se non tutti quelli previsti dalla delibera sono a led”. Esempio: nel corso del 2011 (dati aggiornati al 31 settembre, ndr) sono stati installati 2454 lampioni dei quali a led 2072.  
 
Entro la fine dell’anno la produzione concordata vuole 10.000 nuovi punti luci in totale ma l’obiettivo slitterà di qualche mese. A farsi attendere sono i permessi dagli enti preposti per impianti da posizionare in aree vincolate e la ridefinizione, con i municipi interessati, delle priorità realizzative in zone scarsamente urbanizzate. La logica di ridistribuzione dei nuovi punti luci tiene infatti conto delle necessità di viabilità e di pubblica sicurezza delle aree cittadine. Non si tratta soltanto di sostituire lampioni vecchi con lampioni nuovi, “verdi” e più sicuri, ma anche di posizionarli ex novo in strade che per anni sono state al buio. Un esempio? Molte arterie del XIII municipio (Ostia e litorale) che, per prime accanto ad altre del XX, sono state scelte come zone di intervento prioritario per l’anno in corso. 
 
DOVE - “Piano piano stiamo illuminando tutte le strade di Ostia, alcune di queste, come via   Denti di Pirajino, erano completamente al buio”. A spiegarci l’andamento dei lavori nella sua zona è Amerigo Olive, assessore ai lavori pubblici del XIII municipio. “In particolare le aree interessate riguardano l’entroterra, Acilia e l’Infernetto - precisa Olive - dove finalmente le strade sono più sicure”. Sicurezza unita a meno spreco di energia: “ il Led è una tecnologia innovativa che garantisce più emissione di luce e meno inquinamento”. Il tutto, a quanto dichiarato da Olive, senza particolari problemi sul piano della viabilità: “Non abbiamo avuto segnalazioni di disagi alla circolazione a causa dei lavori nè siamo stati costretti, almeno per il momento, a chiudere strade al traffico”. Questo grazie alla tecnica del “microtunneling” che, come spiegato da Daniele, “permette di minizzare l’intralcio alla circolazione e l’impatto ambientale” attraversando il terreno in galleria senza aperture in superficie. 
 
Riassumendo, un’atmosfera un pò più fredda a fronte di cosa? Durata doppia delle nuove luci, qualità elevata e priva di raggi UV, maggior comfort visivo, assenza di componenti inquinanti e materiale altamente riciclabile. Insomma, romanticismi a parte, i vantaggi sembrano notevoli e forse, per l’ambiente e la sicurezza cittadina, un pò di poesia si può sacrificare. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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