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Cronaca

Restano aperti i locali sequestrati alla Camorra

Lo hanno disposto i magistrati, affidando le strutture e a due amministratori giudiziari. Alla base del provvedimento la necessità di evitare danni alle attività commerciali ed ai lavoratori

Non ci sono le saracinesche abbassate nei ventitre locali di Roma sequestrati ieri dai carabinieri alla famiglia Righi nell'ambito dell'operazione della Direzione Nazionale Antimafia contro il clan camorristico Contini. Si è infatti deciso di affidare le strutture a due amministratori giudiziari. Alla base del provvedimento la necessità di evitare danni alle attività commerciali ed ai lavoratori.

I sequestri di ieri rappresentano solo il primo atto di un procedimento finalizzato all'eventuale confisca in attesa di una sentenza definitiva. Solo in seguito entreranno al patrimonio dello Stato.

Il sindaco in un'intervista a Radio Radio si era in merito così espresso: "Quando ho letto del sequestro delle pizzerie mi sono preoccupato di cosa avrebbero fatto tutti i lavoratori di tutti quei locali, che non sono camorristi ma persone perbene che hanno bisogno di uno stipendio alla fine del mese. Poi ho appreso che, in maniera assai intelligente, le forze dell'ordine hanno pensato di assegnare immediatamente a dei fiduciari i locali sotto sequestro, in modo che i lavoratori possano continuare ad avere il loro reddito. Mi sembra un atteggiamento di grande intelligenza e umanità, che si aggiunge all'azione rigorosa e giusta condotta dalle forze dell'ordine negli arresti".

Secondo quanto si è appreso nei locali saranno disposti accurati controlli da parte dei Nas.

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