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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca San Basilio / Via Visso, 12

Rom dalla Cesarina al centro di via Visso: "Trattati come pacchi, l'Europa venga a vedere"

I 180 rom trasferiti dal maxi villaggio sulla Nomentana al centro di accoglienza a San Basilio scrivono al Commissario Europeo per i Diritti Umani: "Lo invitiamo a vedere in che condizioni viviamo"

Da un centro segregato a un altro centro segregato. "Veniamo trattati come 'pacchi', spostati da una parte all’altra della città senza essere interpellati". I rom del villaggio La Cesarina, ora nella struttura di via Visso, si appellano all'Europa e in una lettera indirizzata a Nils Muižnieks, Commissario Europeo per i Diritti Umani, denunciano quella che a loro dire è "la grave condotta da parte dell'amministrazione di Roma". Ma andiamo con ordine. 

Il 16 dicembre scorso, i 180 abitanti del maxi campo sulla Nomentana sono stati trasferiti nel centro di accoglienza per soli rom di via Visso 12 a San Basilio, denominato “Best House Rom”, dove già ne vivono altrettanti. Del campo di provenienza le famiglie si sono sempre lamentate, parlando di condizioni di vita "inaccettabili", "alloggi totalmente inadeguati" e "ripetuti episodi vessatori". 

E infatti l'amministrazione capitolina ha giustificato il trasferimento con la necessità di un intervento di riqualificazione degli alloggi de La Cesarina. Ma i firmatari della lettera sono tutt'altro che entusiasti, e si oppongono su tutta linea alle modalità di intervento messe in atto dal Campidoglio. 

Primo punto contestato, si legge nella lettera, è "la totale assenza di consultazioni", secondo, "il fatto che non si sia esplorata alcuna ulteriore alternativa" che non sia "la replica di una condizione di segregazione". C'è poi "il timore di essere dimenticati all’interno per chissà quanto". I tempi di intervento sul maxi villaggio infatti non sono ancora noti. 

Insomma, loro si descrivono così: di nuovo "trasferiti come pacchi", di nuovo "ghettizzati" e in balia di tempistiche vaghissime. Tutto a pochi giorni di distanza da un'altra lettera arrivata sul tavolo del sindaco Marino, firmata dallo stesso commissario Muižnieks, in cui si raccomandava "l’individuazione di 'normali condizioni abitative' per le comunità rom e sinte volte a favorirne l'inclusione sociale".

Questa la risposta dell'assessore alle politiche sociali, Rita Cutini: "La volontà e i passi intrapresi dalla nostra amministrazione vanno nella direzione di una piena attuazione delle indicazioni contenute nella Stratega nazionale di Inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti, abbandonando definitivamente l’approccio emergenziale in favore di una gestione di sistema del fenomeno".

Un'altra la realtà descritta dai rom, che invitano il commissario europeo a una visita sul posto per verificare di persona. "Le inviamo il nostro invito a venire a visitarci nel nuovo centro per riscontrare di persona la condizione in cui siamo stati costretti dalle autorità della città di Roma: spazi angusti e asfittici, proibizione di ricevere visite, condizioni igienico-sanitarie difficili, regolamenti vessatori".

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