Era ricercato dal 2002 dalle Autorità Spagnole a seguito di una condanna a 16 anni per appartenenza all’organizzazione terroristica basca ETA (Euskadi Ta Azkatasuna, letteralmente "Paese basco e libertà"). La latitanza del 44enne Carlos Garcia Preciado, conosciuto come 'Roberto', è finita nella serata del 24 febbraio al termine di una complessa attività d’indagine messa in atto dalla Polizia di Stato, in stretto collegamento con la Comisaria General de Informacion Spagnola,

LATITANTE DAL 2002 - Il 44enne iberico, latitante dal 2002, era destinatario di un ordine di cattura internazionale emesso dalle Autorità spagnole a seguito di una condanna a 16 anni per appartenenza all’organizzazione terroristica basca ETA.

INDAGINI AVVIATE DAL 2013 - Le indagini hanno avuto avvio nel 2013 quando è stata segnalata la possibile presenza del latitante sul territorio nazionale dove poteva aver trovato appoggio da parte delle realtà antagoniste ed anarchiche italiane.

'ROBERTO' IN ITALIA - Le indagini, coordinate dal Servizio Centrale Antiterrorismo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione in stretto collegamento con gli organi di Polizia spagnoli, si sono sviluppate ininterrottamente per oltre un anno interessando diverse province del centro/nord d’Italia, consentendo di acquisire contezza della sua effettiva presenza in Italia.

LATITANTE A ROMA - Le attività di approfondimento, immediatamente esperite dalle Digos territorialmente interessate, anche attraverso servizi di pedinamento ed osservazione supportati da sofisticati presidi tecnologici, hanno quindi consentito dapprima di localizzare il latitante a Roma e, solo dopo aver avuto certezza della sua identità, di bloccarlo e trarlo in arresto.

APPOGGI A ROMA - Sono state effettuate perquisizioni presso gli stabili che, in esito ai suddetti approfondimenti, sono risultati essere nella disponibilità di Carlos Garcia Preciado, consentendo il sequestro di 4 documenti di identità spagnoli falsi, recanti la foto del latitante e generalità differenti, nonché di materiale informatico che è al vaglio degli investigatori anche allo scopo di ricostruire la rete di complicità di cui lo stesso si è avvalso durante la sua permanenza in Italia.