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Cronaca Albano Laziale

Nel lago di Albano rinvenute 18 bombe, residente allerta Esercito e Marina

Gli ordigni della Seconda Guerra Mondiale sono stati passati all'Essercito per la distruzione

Dopo il rinvenimento al lago di Bracciano, altri ordigni bellici sono stati ripescati nelle acque laziali. Questa volta nel lago di Albano. Il 7 settembre i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed incursori della Marina Militare hanno condotto una delicata operazione subacquea per rimuovere numerosi ordigni esplosivi residuati bellici.

A seguito di una segnalazione da parte di un residente della presenza di probabili oggetti esplosivi, la Prefettura di Roma che ha richiesto un intervento di bonifica d'urgenza al Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare congiuntamente a quello degli artificieri del 6° Regimento Pionieri dell’Esercito.

Gli ordigni recuperati nel lago di Albano

I Palombari della Marina Militare distaccati presso il Nucleo Sminamento Difesa Anti-mezzi Insidiosi (S.D.A.I.) di La Spezia si sono immersi per ricercare ed effettuare il riconoscimento degli oggetti segnalati che, trovati a 10 centimetri di profondità nel lago, sono stati identificati come 9 granate da 45 millimetri per mortaio Brixia, 8 spolette per bombe da mortaio ed 1 bomba da mortaio da 81 millimetri, tutti risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.

Gli ordigni recuperati dagli operatori di Comsubin sono stati passati in consegna agli artificieri dell'Esercito che provvederanno alla loro distruzione.

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